Brillante operazione dei Carabinieri Popoli, (PE) che hanno sgominato una banda dedita al furto di automobili. A seguire il comunicato stampa.
''A conclusione di complessa attività investigativa, svolta da gennaio a febbraio 2011, condotta con l'ausilio d'indagini tecniche e sul "campo", i Carabinieri del Comando Compagnia di Popoli (PE) coadiuvati da quelli del Comando Compagnia di Cerignola (FG), hanno denunciato 6 persone, ritenute responsabili di "associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti di autovetture.
Il Magistrato inquirente, Dott.sa Silvia Santoro, concordando con le risultanze investigative, richiedeva l'emissione di misure cautelari che venivano emesse dal G.I.P. Dott. G. Sarandrea, nei confronti di due coppie di coniugi italiani imparentati fra loro, residenti a Trinitapoli (BT), tutti indagati per aver costituito e partecipato a vario titolo all'organizzazione medesima. Per i fratelli GAROFALO Giuseppe ed Antonio, entrambi censurati, è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere mentre per le rispettive consorti Capodivento Carmela e Bonadia Loreta, che rivestivano un ruolo marginale nell'ambito del sodalizio criminoso, l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Alle 06.00 odierne, i militari della Compagnia di Popoli, con il supporto operativo della Compagnia Carabinieri territorialmente competente (Cerignola), hanno eseguito i predetti provvedimenti dell'A.G. ed altre 2 perquisizioni domiciliari a carico di altri due cittadini locali indagati in stato di libertà per la medesima fattispecie delittuosa.
L'indagine, condotta dai militari del Comando Compagnia di Popoli, ha preso avvio da due furti di autovetture avvenuti nei giorni 28.12.2010 e 04.01.2011 nel comune di Torre de' Passeri, entrambi nei pressi delle stessa tabaccheria.
Con specifico riguardo all'ultimo furto, si segnala l'intuito investigativo del Mar.A.s.UPS Giovanni Rolando, Comandante della locale Stazione cc, impegnato nell'attività investigativa, che, avendo appreso dalla vittima, in sede di denuncia che il veicolo aveva scarsa autonomia, in considerazione dell'esiguo quantitativo di carburante presente nel serbatoio, si recava presso vari distributori della zona, nonché esercizi commerciali limitrofi al luogo dell'evento delittuoso, per visionare le riprese ricavate dai sistemi di videosorveglianza, allo scopo d'individuare l'autore del reato.
L'esito di tali accertamenti dava esito positivo e consentiva di riconoscere la persona di Garofalo Giuseppe.
Le successive indagini portavano alla luce l'esistenza dell'organizzazione e consentivano di identificarne i partecipanti, fissarne i ruoli e stabilirne gli scopi ed il modus operandi. Garofalo Giuseppe, quanto a quest'ultimo aspetto, dopo aver raggiunto, attraverso i mezzi pubblici, le località del territorio abruzzese, s'incamminava per le vie urbane e scrutando le abitudini degli automobilisti locali si appropriava delle autovetture lasciate, momentaneamente, incustodite con le chiavi inserite nel quadro d'accensione.
Il medesimo, alla guida del veicolo rubato, rientrava a Cerignola, per poi incontrarsi con il fratello Antonio, all'interno di un parcheggio preventivamente concordato col medesimo, luogo ove venivano momentaneamente custodite le autovetture per poi essere vendute alla mala locale per finalità illecite o "tagliate" presso officine compiacenti, così alimentando il mercato illecito dei pezzi di ricambio.
Le consorti degli arrestati avevano il ruolo di coordinare i movimenti dei mariti e di fare loro da tramite. L'attività d'indagine ha consentito di appurare che i furti di autovetture, in parte recuperate dai carabinieri e restituite agli aventi diritto, sono avvenuti, nel periodo compreso fra settembre 2010 e febbraio 2011, in località delle Province di Pescara, Chieti, Teramo.'''