Fusione Camere di commercio L'Aquila-Teramo, Podda: "Il processo non va interrotto"

08 Maggio 2019   10:24  

“Il processo di fusione della Camera di commercio dell'Aquila e di Teramo non va interrotto. Confindustria L'Aquila Abruzzo Interno ribadisce la necessità di arrivare, in tempi brevissimi, alla definizione di un percorso avviato oltre due anni fa e che, inspiegabilmente, ha incontrato un vistoso rallentamento”.

Il presidente di Confindustria L'Aquila Abruzzo Interno, Riccardo Podda, interviene sulla formazione della nuova Camera di commercio Gran Sasso d'Italia.

Podda ricorda che “l'ente camerale unificato, che racchiude i due ambiti territoriali, è stato costituito formalmente a novembre 2016, in seguito alla riunione congiunta dei consigli camerali dell'Aquila e di teramo, che hanno deliberato di proporre al ministero dello Sviluppo economico l'accorpamento dei due organismi. A distanza di due anni e mezzo, l'orientamento della Camera di commercio di Teramo è di congelare la pratica, con la richiesta alla Regione di sospensione dell'iter burocratico. Di fronte a tale decisione”, prosegue Podda, “non si registra una presa di posizione netta e ufficiale da parte della Camera di commercio dell'Aquila, che ancora non si esprime in merito.

Anche in virtù della corposa rappresentanza che l'Unione industriali detiene in seno all'ente camerale aquilano, con la presenza in giunta del vice presidente dell'ente, Marco Fracassi, si ribadisce la necessità di aprire subito un confronto e di addivenire ad una rapida conclusione del percorso di unificazione tra le due camere avviato tempo fa. Unificazione che rafforzerebbe, di fatto, l'operato e il peso di un ente unico a gestione interprovinciale, la Camera di commercio del Gran Sasso d'Italia, appunto, anche in relazione alle tante partire economiche aperte sul territorio, di cui l'ente camerale deve necessariamento occuparsi: rilancio imprenditoriale e turistico, restituzione delle tasse sospese dopo il sisma 2009, aiuti alle pmi, operazioni di marketing territoriale e di sviluppo sostenibile.

Tematiche fondamentali su cui va rafforzata l'azione incisiva della Camera di commercio, che negli ultimi tempi non ha visto grandi slanci propositivi. Tra l'altro, la definizione dell'accorpamento, porterà alla formazione di una nuova Camera, con una dimensione territoriale ed organizzativa adeguata e funzionale all'adempimento ottimale dei propri compiti istituzionali.

La Camera di commercio del Gran Sasso d'Italia sarà un organismo più forte, operando su un territorio che comprende 155 comuni con una popolazione complessiva di 618 mila abitanti e 79.474 imprese registrate che producono annualmente circa 9 miliardi di valore aggiunto ed 1 milione e 7 miliardi di export. Nel 2016, sulla base dei dati bilancio, era stato ipotizzato un patrimonio complessivo di oltre 17 milioni di euro, di cui 17 milioni di disponibilità liquide. Numeri”, conclude Podda, “che rendono bene il quadro dell'azione propositiva che la nuova Camera di commercio del Gran Sasso d'Italia potrà esercitare per il rilancio dell'Abruzzo Interno.

Invitiamo pertanto, la presidente dell'ente a deliberare la volontà di andare avanti nel percorso di fusione e di chiedere alla Regione che lo stesso vada a buon fine in tempi rapidi”.


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