Gagliano Aterno, cenni storici e turistici

04 Luglio 2012   13:41  

Gagliano Aterno si trova in una zona montagnosa a quota 650 m. s.l.m, nella parte sud della catena del Sirente, tra boschi di faggio e pini che fanno da sfondo al paese.
A testimonianza delle sue antiche origini sono stati ritrovati numerosi reperti archeologici.
La struttura urbanistica del paese conserva tutte le caratteristiche del borgo medioevale, chiuso da tre parti che lo isolavano e lo mettevano al riparo dagli attacchi esterni, con vie strette e logge. Il paese vanta alcuni monumenti di notevole importanza come il castello che è tra i più interessanti d’Abruzzo, fatto edificare nel 1328, su impianto precedente, dalla contessa Isabella di Celano ed appartenuto in successione ai Barberini, ai Colonna, ai Piccolomini, agli Sciarra, ai Lazzaroni.
Si può ritenere quindi, che il castello sia di origine tardo gotica. Esso è costituito da tre corpi disposti attorno ad un cortile di forma irregolare, pentagonale. Il corpo di destra, cui è appoggiato verso il cortile uno scalone d’onore a giorno che conduce al piano superiore, è di forma allungata; il corpo a sinistra è di forma più compatta, ma alquanto ad elle; il corpo meridionale, a giorno, è costituito da un portico a pianterreno con archi ogivali, poggiante su pilastri esili e quadrati, loggia con arco a tutto sesto, sostenuti da eguali pilastri. Infine un breve tratto unisce i primi due formando l’androne d’accesso al cortile nonché una breve ala del corpo allungato che collega questo con il corpo a giorno. Davanti all ’androne sta un rivellino; vi s’accede dal piazzale antistante scavalcando il fossato mediante un ponte levatoio. Dal rivellino, mediante una porta, si passa allo spalto, che circonda quasi interamente il castello, ed è dotato di quattro torrioni, due circolari a settentrione ed a occidente, il terzo a forma di puntone, il quarto nuovamente circolare posto ad oriente.
 Ai piedi del castello troviamo la fontana medioevale fatta costruire dalla contessa Isabella d’Acquaviva nel 1343: è costituita da tre nicchie con arco a sesto acuto di stile gotico abruzzese. Entro ciascuna di esse è posta una cannella, originariamente in pietra come la sottostante mensola di sostegno, da cui ancora oggi sgorga l’acqua.
Altro gioiello di Gagliano è il monastero di S. Chiara situato appena fuori del nucleo più antico del paese.
La struttura conventuale è organizzata intorno ad un chiostro rettangolare: questo con i corpi di fabbrica che lo circondano conteneva l’area della clausura. Altri due corpi di fabbrica, lunghi e stretti, appoggiati al lato sud venivano a determinare due altri cortili; di essi rimane solo quello più vicino alla chiesa.
Il monastero risale al 1286 ed è tra i più antichi dell’ordine francescano, edificato su un preesistente nucleo benedettino di origine alto medioevale di cui si vedono ancora le tracce nei pilastri e nelle arcate nella parte del chiostro. Il complesso di Santa Chiara passò nel sec. XIII alle Clarisse che lo tennero fino agli inizi di questo secolo.
Un portale sulla sinistra della facciata conduce all’ampio chiostro con al centro un pozzo seicentesco, mentre sulla destra si accede alla chiesa di Santa Chiara, dall’interno barocco, caratterizzata da un’aula rettangolare distinta tramite un arco trionfale dal vano presbiteriale quadrato. Alla navata interna fa da sfondo il monumentale altare maggiore posto nella parete di fronte in cui sono ricavate tre finestre a grata comunicanti con la cappella delle monache, mentre nell’aula troviamo due piccoli altari, uno di fronte all’altro con gli stessi elementi decorativi dell’altare maggiore. L’altare di sinistra risale alla fine del XIII sec., quello di destra è del ’500 ma rimaneggiato alla fine del XVII sec. Gagliano vanta altri monumenti importanti, quale la parrocchiale di S. Martino vescovo, del sec. XIV e XV, costruita anch’essa dalla contessa Isabella d’Acquaviva e completata nel sec. XV dalla contessa Iacovella che la portò a tre navate. Lo stile è quello gotico italiano. A conferma troviamo il portale principale con lunetta ogivale. All’incrocio tra la navata centrale e il transetto si eleva l’ampia cupola con lanterna. La volta è a botte con ai lati dei finestroni semicircolari.
Ci sono sculture, di cui è notevole una Madonna con Bambino in pietra del sec. X-XI proveniente dall’antico convento di Santa Scolastica, e alcuni affreschi sulla volta dell’abside alcuni dei quali della scuola di Giotto.
Notevole è anche l’organo barocco, e all’esterno la facciata e il campanile opera dei maestri Comacini classificato monumento nazionale, come pure il portale centrale trecentesco con bassorilievo raffigurante S. Martino nell’atto di tagliare il mantello. Da vedere è anche il rosone rinascimentale. Un’altra chiesa da visitare è quella di San Rocco, costruita su un dirupo nel sec. XI. È la prima chiesa costruita a Gagliano. All’interno conserva un trittico rinascimentale in pietra e la monofora del lato destro. Il portale reca sull ’architrave il segno (j.h.s.) monogramma del nome di Gesù diffuso da San Bernardino da Siena.
Da visitare sono pure: la chiesa della Madonna delle Grazie, del sec. XVI, molto simile a quella di S. Rocco, il cui interno presenta alcuni affreschi e sulla parete destra cinque croci simboleggianti il sacrificio del calvario.
La chiesa di S. Giovanni Battista al cimitero, la cui facciata è stata costruita con pietre provenienti da antichi edifici romani.
Sul lato sinistro sono collocate le lapidi del I-IIIII sec. dopo Cristo con iscrizioni latino peligne. Caratteristica di Gagliano è la produzione di dolci tipici come gli amaretti su ricetta originale delle Clarisse.


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