Cinquantaquattro persone denunciate per
gestione illecita dei rifiuti. E' questo il primo risultato
dell'indagine condotta dal Nipaf, il nucleo investigativo del corpo
forestale di L'Aquila, che ha perso il via dal sequestro nel novembre
2007 dello stabilimento della Union di Avezzano, azienda
specializzata nel trattamento di materiale plastico. L'attività
di indagine, tutt'ora in corso, ha fatto emergere che la Union
riceveva materiali conferiti da altre aziende, in assenza però
di autorizzazione al recupero di rifiuti, La lavorazione consisteva
nella vagliatura manuale dei vari tipi di plastiche, e la successiva
triturazione, e infine la commercializzazione come materia prima
riciclata di detto materiale. Ebbene il nucleo investigativo della
Forestale ha scoperto che la Union, non solo non era autorizzata a
svolgere questa attività, ma non era in possesso nemmeno dei
certificati previsti dalle norme Uniplast, che attestano la è
provenienza e soprattutto la tipologia di materiale conferito. Nulla
dunque avrebbe impedito, ma questo aspetto c'è il riserbo da
parte del Nipaf, utilizzato e la commercializzazione materia prima
plastica contenente sostanze tossiche e pericolose, non idonee ad
esempio a produrre un giocattolo o una confezione per alimenti.
Coinvolti nell'inchiesta e deferiti all'Autorità giudiziaria
presso la procura della Repubblica di Avezzano, i titolari delle
aziende, anche di altre regioni italiane, che hanno conferito il
materiale plastico e quelle che le hanno acquistate, i titolari della
Union, le ditte di trasporto coinvolte nel trafficoFT