Giornata dello studente, Chieti risponde presente

Più di mille ragazzi in corteo per le vie della città

17 Novembre 2011   17:37  

E'stato il giorno degli studenti. In Italia così come a Chieti, dove migliaia di ragazzi si sono riversati per le strade della città dando vita ad una protesta pacifica che, a dire il vero, ha causato qualche rallentamento del traffico urbano, ma niente di più.
Erano circa mille gli studenti che questa mattina, dalle ore nove, hanno affollato Largo Cavallerizza, luogo del raduno, rispondendo così in maniera importante alla giornata mondiale dello studente: ovviamente, non poteva mancare il colore e il folklore dei ragazzi di tutte le scuole superiori teatine.
Dal "G.B. Vico" al "Masci", fino agli istituti tecnici, passando per l'"ITIS" e il "Galiani", tutti insieme con fischietti, slogan e striscioni per ribadire, ancora una volta, il loro diritto allo studio.
Il "serpentone" composto e organizzato dagli studenti teatini ha attraversato trasversalmente la città: dal ritrovo di Largo Cavalerizza, fino ad attraversare l'intero Corso per poi fermarsi davanti al "Teatro Marucino" dove i ragazzi si sono raccolti per manifestare il loro dissenso.

"Ancora una volta noi studenti decidiamo di scendere in piazza.Senza bandiere, senza colori e senza strumentalizzazioni rivendichiamo il nostro diritto all'istruzione, necessario per gettare le basi del nostro futuro nonché base fondamentale per una società libera e civile" dicono gli organizzatori del corteo che rivendicano anche il disagio che si prova a seguire le lezioni in aule più o meno improvvisate: "Con l'aumento degli studenti (cresciuti di circa 37.000 unità) è corrisposto il taglio di circa 4.000 classi, causando l'esplosione del fenomeno delle cosiddette "classi pollaio", che oltre a pregiudicare la qualità dell'insegnamento, mina la sicurezza di noi studenti". Infine un messaggio al mondo degli adulti, un messaggio universale che mira all'attenzione dei genitori, fino alle alte cariche dello Stato (ora più che mai in un periodo di profondo rinnovamento), senza dimenticare però presidi e docenti:"Prima di una rivoluzione politica è necessaria una rivoluzione culturale, che parta da noi, dalle scuole, dai ragazzi:bisogna assolutamente svegliare le coscienze di tutti per riprendere in mano il futuro". (d.p.)


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