Giuliano Gemma ha lottato fino alla fine, ma "quanto tempo è stata ferma quell'autombulanza!"

03 Ottobre 2013   10:04  

Ha lottato fino alla fine ed all'inizio pareva non star troppo male, Giuliano Gemma è morto solo dopo tre ore, due e mezzo delle quali mentre aspettava che l'autombulanza lo portasse in ospedale.

«Non mi hanno voluto in ambulanza con lui. Dal suo sguardo ho capito che stava lottando. Mi mancherà».

Così dice ai cronisti  Roberto Di Berardino tra le lacrime, lui era diventato il migliore amico dell'attore.

Lì a Cerveteri condividevano il quotidiano da quasi 10 anni e la passione per l'arte

«Non posso crederci ancora - si commuove Roberto - eravamo assieme mezz'ora prima, dalle 18,30 alle 19,10 e discutevamo sui programmi della serata con sua moglie Barbara. Prima di andarsene dal locale aveva voluto vedere le foto su Facebook della figlia Vera e dei nipoti. Poi lo schianto a due metri da casa mia, in quell'incrocio maledetto. Mi sono precipitato. Giuliano mi ha dato il suo telefonino e volevo abbracciarlo».

ERA COSCIENTE E PARLAVA, MA L'AUTOMBULANZA...
«Era cosciente - continua a dire Roberto - parlava dicendo che i suoi documenti erano nella giacca. L'ambulanza è intervenuta ma è rimasta ferma troppo tempo ed è partita solo quando ne è venuta un'altra. Io non capisco il motivo. Quelli del 118 mi hanno risposto che non poteva andare via perché c'era un bambino ferito. Ma io quel bimbo l'ho visto in piedi e l'ho anche accarezzato. Poi ho seguito Giuliano con la mia auto ma all'ospedale di Civitavecchia non ce l'ha fatta. Non so se sia deceduto prima, ho dei dubbi». Altri testimoni confermano le parole dell'amico di Gemma.

I TESTIMONI
«L'incidente è avvenuto di fronte alla mia abitazione - sostiene la signora Federica Palombi - e sono scesa subito in strada attorno alle 19,45. L'attore, che nel paese amavano tutti, era vivo ma l'hanno lasciato qui troppo tempo. Non so come funziona ma l'ambulanza, dopo averlo caricato, lo doveva portare via».


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