Il centro sinistra imploderà tra bulimie inclusive e contorcimenti sui principi! Se D’Alfonso affianca alla teoria del “meticciamento” delle idee la capacità attrattiva di un camion, D’Ambrosio traduce il D’Alfonso pensiero in modo più rustico ma più incisivo: “dobbiamo vincere e dobbiamo turarci il naso”.
L’implicito sprezzante giudizio sui traghettati e sul loro essere “maleodoranti” viene risolto con un richiamo all’antico suggerimento di Montanelli.
“Ci siamo spesi con Di Paolo e la Stati, e che facciamo? Ci rimangiamo tutto? Sarebbe controproducente” aggiunge.
Ora, a parte la scelta del verbo spendere che forse è ingeneroso (si spende per comprare) le giustificazioni successive di D’Ambrosio rischiano di mettere in cattiva luce chi ha liberamente deciso di collocarsi altrove! Ma tant’è!
Un secondo problema si affaccia prepotentemente alla ribalta del centrosinistra, ed è tale per cui Paolucci & C. dovranno essere capaci della migliore inventiva!
In poco tempo si è passati da una fase ipergiustizialista: con l’avviso di garanzia nessuna candidatura, ad un ammorbidimento neo-renziano: il rinvio a giudizio non può essere la scriminante per non essere candidati, ad un ulteriore passo in avanti che D’Alfonso chiede alla sua coalizione di accettare: se condannato niente dimissioni e continuerò a governare.
Luciano D’Alfonso riesce sempre ad essere borderline con le sue affermazioni, ma questa volta non si può non sorridere di cuore pensando a chi leggerà e rileggerà il codice etico senza trovar modo di sproloquiare: la fattispecie dello “spre-giudicato” non è contemplata!
Una facile previsione: dover illustrare agli elettori le proprie ragioni con il naso turato e il sorriso strozzato, sarà un esercizio non facile.
Gianfranco GIULIANTE
