Uno sciopero nazionale da mettere in atto dal 25 novembre al 6 dicembre prossimi. A proclamarlo sono i giudici di pace, rilevando che "la gravita' della situazione, l'incomprensibile atteggiamento negativo di alcuni esponenti politici nel portare avanti progetti che negano diritti fondamentali e il silenzio del ministro della Giustizia contrastano con l'insopprimibile esigenza di difesa della dignita' della funzione giurisdizionale e dell'efficienza degli uffici giudiziari".
In particolare la Magistratura di pace contesta la "mera proroga di un anno per i giudici di pace inserita nella legge di stabilita', mentre "quantomeno" a loro parere, sarebbe stato possibile "un mandato quadriennale per i giudici di pace in servizio, come promesso dal ministro".
Inoltre, la "scadenza del mandato di tutti i giudici di pace in servizio nei prossimi mesi e la concomitante revisione della geografia giudiziaria con l'eliminazione di molti uffici pone- rileva la Magistratura di pace - gravissimi ed immediati problemi sulla funzionalita' ed efficienza degli uffici, a serio rischio di paralisi".
L'Unione Nazionale dei giudici di pace, poi, contesta il Ddl presentato dal senatore Giacomo Caliendo "che ripropone un progetto a suo tempo bocciato ben cinque volte dal Consiglio dei Ministri perche' palesemente incostituzionale e inadeguato".