Studenti della Campomizzi: vince la città universitaria

L'Adsu ci ripensa

09 Marzo 2011   08:05  

Gli otto studenti fuori-sede del'università dell'Aquila, cacciati dalla ex-caserma Campomizzi per aver fumato una sigaretta lasceranno oggi i container e riavranno il posto letto che gli spetta.

Non saranno più costretti a tornare nella loro terra in Israele o in altre località d’Italia. Non abbandoneranno più gli studi universitari a L’Aquila. Determinante l'intervento del commissario straordinario dell'Adsu D'Ascanio, che,m costretto dal montasre delle polemiche,  ha eluso di fatto la decisione del direttore Luca Valente.

Conferma il Commissario vicario per la ricostruzione, Antonio Cicchetti: gli studenti espulsi dalla caserma Campomizzi potranno essere ospitati, sempre all'interno dello stesso stabile, presso la palazzina C gestita dalla Struttura Gestione Emergenza, con esclusivo onere a carico dell'Adsu.

Contattata da www.abruzzo24ore.tv spiega soddisfatta l'avvocato Wania Della Vigna, che difende gli otto studenti, spiega soddisfatta

''Ha vinto il buon senso. Dopo appena otto giorni dalla conferenza stampa, ho assistito ad una mobilitazione popolare. Mi hanno offerto appoggio i comitati delle vittime del terremoto - in particolare il Comitato vittime della Casa dello studente - le varie associazioni, le assemblee cittadine, gli organi istituzionali, molti esponenti di partiti politici di natura bipartisan, il Commissario dell’Adsu D’Ascanio.

Ho ricevuto comunicati stampa, petizioni, testi di interpellanza parlamentare ma anche semplici email da privati cittadini, indignati per l’atto abnorme.

La notizia ha assunto carattere nazionale tramite il web, gli organi di stampa e le televisioni locali e nazionali.

Questo fa comprendere il significato di Italia, veramente unita nei valori della nostra Costituzione, che tutela i diritti dei più deboli, che riconosce ai capaci e ai meritevoli, anche se privi di mezzi, il diritto a conseguire i gradi più alti degli studi.''

Ricordiamo i fatti: il dirigente dell'Adsu Luca Valente aveva inoltrato il 15 febbraio 2011 a otto studenti universitari fuori sede, la revoca immediata del posto letto presso la ex-caserma Campomizzi, contestando la violazione del regolamento della residenza universitaria, come sanzione per aver fumato negli spazi comuni, nella sala studio.

Ad ogni studente è stato contestato un singolo episodio di fumo di sigaretta, risalente ciascuno a diversi mesi fa, nel periodo dal 23 novembre al 9 dicembre 2010, nella sala studio con finestra aperta.

Nella missiva - inviata dal direttore Adsu Luca Valente - non solo si revoca il posto letto presso la struttura residenziale ma si revoca altresì la borsa di studio, con efficacia retroattiva.

Ne consegue che dovranno andare via dalla residenza ma anche dall'Aquila e dall'Università, perché gli studenti si vedono privare della propria borsa di studio, ottenuta per reddito e per meriti. La borsa di studio (5.000 euro circa) comprende anche le spese per la mensa e per bugdet personale.

Una posizione così straordinariamente intransigente che ha meritato la ribalta della cronaca nazionale, anche perchè il protagonista della vicenda, il dirigente Luca Valente è indagato per il crollo della Casa dello studente che costò la vita ad otto studenti. E' sotto inchiesta per omissioni di vigilanza sulla rispondenza dell'edificio alla destinazione e controllo sulla adeguatezza statica dell'edificio.


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