Gli stupri, Berlusconi e la rete

Il commento della rete all'ennesima ''battuta''

26 Gennaio 2009   14:43  
Articolo 21 - Editoriali

E perché se siamo belle è normale violentarci presidente?

di Tania Passa

"Ci vorrebbero tanti soldati quante  belle ragazze italiane"

Come mai nel 2008 è così facile e istintivo per Berlusconi fare una battuta correlando violenza carnale alla bellezza di una donna, mi domando ma sua moglie Veronica e le sue figlie Marina e Barbara, essendo belle donne, non sentono il bisogno di puntualizzare al padre che in civiltà non deve esistere alcuna associazione tra bella donna e violenza.

Anche perché se passa questa associazione chiunque si sente avallato a farlo, e non vedendo un militare in giro, procede con la violenza , tanto è bella no.

Che schifo questa Italia, la peggio Italia che sia mai esistita , da donna  già è terrorizzante girare per le strade con quegli sguardi vogliosi sui i volti di uomini che sono divenuti mostri, anche se porti i jeans o la tuta è uguale , ma da oggi viene quasi da scegliere di farsi brutte anziché belle, non vorrei che poi pensassero di  poterci avere legittimamente , vista l’associazione bella- violenza.

Per questo sono pericolose le battute , per questo un Presidente non può aprire bocca e dargli fiato, perché poi ci va di mezzo la vita della gente.

Violenze carnali atroci in pochi giorni, vite spezzate di donne e il crescere del terrore nelle  spettatrici di tutto questo, e le pene?  Nessuna , il violentatore di Roma è a casa .

Questo non è un Presidente che emana rispetto per le donne è vero, ma questa non è neanche una giustizia giusta.

Per inciso uno stupro  è l’omicidio di un’anima cari giudici maschilisti che rimandate a casa i mostri.

 

Violenza sulle donne, quanta retorica

(Pensare sognare comunicare, Kataweb)

Violenza sulle donne. Non si finisce mai di parlarle, anche se non sempre questo crimine affolla le prime pagine dei giornali come in questi giorni. E’ indubbiamente uno dei crimini più efferati. I crimini contro i diritti umani sono tutti parimenti esecrabili. Qualcuno potrebbe obiettare, ove mai fosse possibile farne una classifica,  che al primo posto c’è l’omicidio.
Ma davvero c’è differenza fra togliere fisicamente la vita e negarla? No. Non c’è alcuna differenza, anzi: lo stupro condanna a una morte lenta, inesorabile, feroce.
Spiegare cosa significa per una donna subire uno stupro non è cosa facile. Forse non ci riesce nemmeno la vittima. Solo provare a immaginare certi momenti fa mancare il respiro. Un colpo di pistola è rapido e immediato. Una violenza carnale è lunga, interminabile, infinita. Terrore, rabbia, panico, umiliazione, paura, dolore e vergogna. Si,  quel senso di vergogna che fa sentire sporca e  impedisce di parlarne, di guardarsi allo specchio.

E poi c’è il dopo. Ogni volta che una mano si avvicina, anche se benevola, tutto ritorna. E parlano di angoscia e di orrore solo gli occhi sbarrati. Si riavvolge la pellicola di un macabro  film che mostra una donna con la faccia a terra, vestiti strappati, rivoli di sangue. Urla e pianto disperato si intrecciano con  parole sconce e risate. Tutto è distorto, tutto è ovattato. Il respiro affannato, ansimante, l’odore nauseabondo di un corpo sconosciuto e indesiderato, che entra dentro devastando corpo, anima e cervello.

E poi dolore, tanto. Un dolore sordo che rimane come il peggiore degli incubi per tutta la vita. La fierezza di donna, la forza, l’audacia, la determinazione, faticosamente conquistate, soccombono sotto la spietata indifferenza umana, che trasforma in fango il più nobile e sublimi degli atti d’amore. Quelle luride mani che senza rispetto affondano in un corpo già massacrato dalle parole immonde che accompagnano i gesti assassini.  Assassini, certo. Che si uccida o meno la vittima di violenza non ha importanza: è comunque un omicidio.

No. Non si dimentica. Non si può dimenticare. Per il carnefice è solo un gioco. Un gioco che serve a esorcizzare la sua inconscia impotenza, la sua atavica debolezza, la consapevolezza di essere nulla. Ma è più forte. Ha qualche muscolo in più, l’unica arma che sa di potere usare. E mentre lui gioca l’altra muore. Violenza sulle donne. Tanto se ne parla. Ma quanta retorica. Violenza sulle donne che nasce in famiglia, che continua nei posti di lavoro, che si alimenta con disparità mai sanate. Diversi i tempi, diversi i salari, diverse le opportunità. Tutto questo relega ancora oggi, vergognosamente, la donna a un ruolo subalterno e la rende una facile preda.

E tutto questo non si estirpa con “un militare per ogni bella donna italiana” come ha dichiarato Berlusconi.

Era solo un complimento alle belle donne, io penso che in ogni occasione serva sempre il senso della leggerezza e dell’umorismo“. Si è affrettato a dire subito dopo, quando qualcuno gli ha fatto notare la gaffe: la smentita è peggio dell’affermazione iniziale. Quanta violenza e quanto male fanno a una donna anche queste parole? Associare la violenza, lo stupro, alla bellezza è raccapricciante. E non c’è proprio nulla in questo caso specifico da prendere con leggerezza o che possa ispirare umorismo.

Qualcuno potrebbe dire “il solito cattivo gusto”, anche, ma sicuramente è una grande mancanza di rispetto.
Traspare dalle parole del Premier una concezione che ci parla ancora di una “donna oggetto” (senza alcuna oratoria femminista), da ammirare e possedere, con o senza consenso. Ma come si può pensare di ridurre il problema della violenza perpetrata sulle donne a mera questione  di ordine pubblico? Come si può pensare che i continui abusi sulle donne siano solo un altro ingrediente da inserire nel calderone “emergenza criminalità”?

Dietro ogni stupro si nasconde ben altro, ed è questo “altro nascosto” che meriterebbe interventi mirati e concreti. Ma, con tanta amarezza, dobbiamo purtroppo constatare che le parole appena ascoltate non accendono ancora nessuna speranza: ieri, come oggi sulla violenza subita dalle donne si continua a fare solo tanta retorica e tanta demagogia.

 

Il nano e lo stupro

(http://blog.terrorpilot.com/archives/category/il-nano-piduista)

 Il nano torna con una frase shock sulla necessità di dispiegare i militari sul territorio nazionale per difendere l’ordine pubblico: “Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, credo che non ce la faremmo mai…“. [repubblica.it]

Cosa avrà voluto dire il premier? Cosa passava per la testa al capo assoluto del club delle gaffe, delle cappelle, delle frasi sbagliate dette e ritrattate con impunita sfacciataggine?
Forse voleva dire che in Italia c’è troppa figa. O forse voleva dire che non ci sono abbastanza militari per proteggere tutta questa figa dalle orde di immigrati assatanati. O forse voleva dire che dato che l’Italia è strapiena di figa e ci sono pochi militari e molti stupratori, bisogna abituarsi al fatto che ogni tanto ci sia qualche stupro. O forse pensava che bisognasse proteggere solo ed esclusivamente le fighe perché tanto le racchie non se le scopa nemmeno uno stupratore.
Io non so cosa pensi il Presidente del Consiglio della Repubblica italiana. Quello di cui sono ormai certo è che gli italiani che lo votano non pensano affatto. Che ormai a lui è permesso tutto, persino scherzare sulla violenza sessuale.

PS il termine figa è stato volutamente usato per agevolare la lettura (e la comprensione) di eventuali elettori della PdL.

 

Berlusconi: Stupro indegno, mio era un complimento a belle donne

E' Veltroni che dice oscenità, gli capita di sovente

Alghero, 25 gen. (Apcom) - Lo stupro è "un reato indegno, esecrabile". E' il leader dell'opposizione Veltroni, "come gli capita di sovente", che dice "oscenità" replicando a dichiarazioni che altro non erano che "un complimento alle belle donne, perché le forze dell'ordine sono centomila e le belle donne alcuni milioni". Parola dello stesso premier Berlusconi, che da Alghero torna sulle dichiarazioni rilasciate stamane."Lo stupro - sottolinea il premier - è un reato indegno, incivile ed esecrabile, punto e basta. Se mi si domanda qualcosa come se ci fossero delle colpe del ministro dell'Interno, io devo difendere il ministro dell'Interno perché non è possibile pensare che uno Stato possa arrivare a evitare certi accadimenti, che potrebbero essere evitati solo mettendo un rappresentante delle forze dell'ordine vicino ad ogni bella donna italiana"."Ho solo pronunciato un complimento alle ragazze italiane - insiste il premier - che sono alcuni milioni. Se ci sono stati uomini della sinistra che hanno speculato su una mia frase, sono loro ad essere esecrabili e si devono veramente vergognare. Io - prosegue Berlusconi - vado avanti a dire le cose che penso e cioè che si tratta di un reato che dobbiamo affrontare, una cosa assolutamente indegna. Bisogna difendere le donne"."Non si faccia polemica su quello che ho detto - continua - e che non ha niente a che vedere con il giudizio da dare sul reato. L'opposizione si vergogni, si illustra sempre di più per quello che è. La sinistra che abbiamo è di una meschinità e di una inconcludenza assoluta e totale, le loro parole sono una grande oscenità".Berlusconi, infine, spiega di essere in "totale disaccordo" con gli arresti domiciliari che il gip di Roma ha concesso al giovane reo-confesso dello stupro di Capodanno nella Capitale.

 


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