Goriano Sicoli, cenni storici e turistici

04 Luglio 2012   14:01  

 Goriano Sicoli a 747 m. s.l.m. è posto sulla sommità di un colle all’estremit à sud della valle Subequana, sui resti dell’antica “Statulae”.
Nel 1145 Goriano è possesso feudale di Rainaldo, conte di Celano. Passerà poi ai Piccolomini e ai Barberini.
Nel 1315 viene per la prima volta indicato con l’attuale nome nel registro reale.
Tra le emergenze turistiche troviamo la chiesa di S. Gemma del sec. XVI, dalla facciata con tre portali del sec. XIX e la parrocchiale di S. Maria nuova, del sec. XVI, con portale rinascimentale nel cui interno ha un crocifisso ligneo policromo su croce dipinta, d’arte abruzzese del sec. XV e in sagrestia un reliquiario del sec. XV. Tra gli altri monumenti ricordiamo la chiesa di San Donato, quella di S. Gennaro e la fontana pubblica del 1888.
Ogni anno da più di cento anni si celebra la festa di Santa Gemma Vergine, una pastorella originaria di San Sebastiano dei Marsi, che pascolava il suo gregge nei pressi di Forca Caruso.
Un giorno il Conte Ruggero Piccolomini di Celano, cavalcando per i suoi possedimenti, la vide e se ne innamorò, ma lei si oppose e, per sfuggire al Conte, si rifugiò presso una famiglia di Goriano Sicoli fino a quando morì, in tenera età. Proprio per rievocare questo evento, nella giornata dell’11 maggio, alle ore 13, alla periferia del paese, in un luogo segnato con il gesso bianco, in modo da delimitare il territorio di Goriano e quello di San Sebastiano, arrivano gli abitanti dei due paesi.
La procuratrice di San Sebastiano, che rappresenta Santa Gemma, saluta il compare di Goriano e fa vedere il cero adornato con le offerte. I due cortei si fondono e raggiungono la chiesa tra il suono delle campane e gli spari e il cero viene posto vicino all’altare per l’adorazione dei fedeli.
Dopo la funzione, la procuratrice raggiunge la casa di Santa Gemma e sulle scale s’incontra con la procuratrice di Goriano che interpreta il ruolo della madre adottiva.
Le due procuratrici non si conoscono prima di allora.
Dopo il rito viene offerto un ricco rinfresco a tutti i partecipanti e verso le 15 viene benedetto il pane, prodotto con il grano donato dagli agricoltori, distribuito gratuitamente a tutti gli abitanti dalle ragazze con il costume tipico precedute dalla banda e da un lungo corteo con al centro le due procuratrici.
La festa continua così fino a tarda sera tra musiche e divertimenti vari


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