Gran Sasso, De Matteis: "Basta scaricare le responsabilità, Cialente 'Pinocchietto' si dimetta"

19 Dicembre 2012   12:59  

"Cialente è il solito Pinocchietto, dice bugie, sapendo di mentire."

E' Giorgio De Matteis, ad affermarlo, e al centro delle sue accuse la mancata apertura degli impianti sciistici del Gran Sasso. Come se non bastassero i problemi della ricostruzione, sulla testa degli aquilani, pesa anche lo situazione in cui versano gli impianti sciistici chiusi nonostante l'abbondante neve. Una vergogna per la città e il turismo, e per De Matteis, c'è un solo responsabile, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente.

Al momento gli impianti restano chiusi perché i lavori compiuti alle seggiovie delle Fontari, iniziati tardi e finiti oltre il termine previsto, non hanno passato i controlli dell'Ustif, ente certificatore del Ministero dei trasporti. Per questo Cialente ha rimosso dal suo incarico Alessandro Comola, il presidente del Centro Turistico Gran Sasso, società per azioni detenuta al 100% dal Comune, che fu nominato dallo stesso Cialente.

De Matteis chiede le dimissioni del primo cittadino, unendosi quindi alla stessa richiesta fatta nei giorni scorsi dagli operatori del Gran Sasso.

 

Per De Matteis Cialente è colpevole perché già a giugno gli operari del Centro Turistico Gran Sasso segnalano i problemi, che nessuno risolve. E di nuovo li segnalano il 15 dicembre poco prima del collaudo Ustif. Se le responsabilità sono di chi non ha risposto a quelle segnalazioni, per De Matteis, l'unico responsabile è Cialente.

Dietro tutta la questione resta la mancata privatizzazione degli impianti di Campo Imperatore, per i quali Cialente indicò la via di Invitalia, per la privatizzazione, iniziata con trattativa privata, date che il bando andò deserto. Bando che, secondo gli operatori di Gran Sasso 360, fu ad arte reso pubblico dopo che fu iniziata la trattativa con Invitalia, la quale avrebbe dovuto mettere sul Centro Turistico Gran Sasso i soldi ricevuti da Cialente con l'acquisto dei campannoni dell'ex Italtel per quattro milioni di euro. 

Gli operatori parlano di una pseudo privatizzazione e De Matteis invece chiede al Sindaco di chiarire.

Di fatto al momento gli impianti restano chiusi e si deve attendere la nuova venuta dell'Ustif per certificare i lavori, certificazione che resta a rischio.

intervista e servizio di Barbara Bologna


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