Gran Sasso a Rischio: Lavori Controversi Minacciano Acquifero e Sicurezza Idrica

Le parole di Morelli e l'Allarme di Pietrucci

16 Ottobre 2024   11:08  

Polemiche sui carotaggi al Gran Sasso: il professor Morelli lancia l'allarme sull'acquifero e critica la gestione dei lavori in corso.

“È accettabile paralizzare una regione per dei sondaggi forse inutili e addirittura dannosi?”. Questo è il forte attacco del professor Giorgio Morelli, già consulente tecnico per le indagini legate agli sversamenti sotto i Laboratori del Gran Sasso, riguardo ai nuovi carotaggi previsti in questi giorni.

Morelli, attraverso una lettera aperta, ha espresso forti critiche sui lavori geognostici ordinati dal Commissario Straordinario incaricato di risolvere le criticità legate alla circolazione dell’acqua nel massiccio montuoso. Nella sua lunga carriera, Morelli ha ricoperto ruoli di primo piano, come quello di coordinatore delle indagini del 2002/2003, quando fu chiamato dalla Procura di Teramo per indagare sui reati ambientali connessi allo sversamento di trimetilbenzene nei Laboratori.

Secondo Morelli, i lavori attuali rischiano di provocare gravi danni economici alla zona, oltre che aumentare i rischi per la qualità dell’acqua, come già paventato dai gestori dell’acquedotto, che temono un possibile intorbidimento delle risorse idriche. La sua preoccupazione si concentra, soprattutto, sulla gestione poco chiara e a tratti contraddittoria del Commissario, che inizialmente aveva negato ogni ipotesi di nuove captazioni, per poi alludere all’opportunità di trovare nuove fonti.

Morelli sottolinea l'importanza di considerare le conoscenze tecniche già disponibili, che dimostrano come l'acquifero del Gran Sasso sia una risorsa particolarmente delicata. Le indagini tecniche del 2002/2003 avevano già provato che l’acquifero è fortemente compartimentato, con un sistema idraulico in stretta connessione tra le diverse fratture della roccia. Le prove erano state confermate dall’uso di un tracciante cromatico, che aveva dimostrato come i liquidi, introdotti nel versante teramano, raggiungessero fino a 7 chilometri di distanza, interessando anche l’acquedotto dell’Aquila.

Da qui nasce il monito di Morelli: qualsiasi contaminazione che dovesse infiltrarsi sotto il Gran Sasso potrebbe diffondersi ovunque, compromettendo la qualità dell'acqua potabile. Non esiste una distanza di sicurezza sufficiente per garantire che l’acqua captata non sia a rischio di contaminazione.

“È essenziale separare completamente gli usi delle tre strutture sotterranee”, insiste Morelli, riferendosi ai laboratori, alle infrastrutture e al sistema acquifero, che dovrebbero essere gestiti in modo indipendente per evitare ogni tipo di rischio.

Nonostante siano passati oltre vent'anni di commissariamento, non è ancora chiaro quale sia l'indirizzo progettuale che si intende perseguire. Morelli si domanda perché il Commissario non abbia ancora sottoposto un piano chiaro al pubblico dibattito, obbligatorio per legge. In un recente comunicato stampa, il Commissario ha annunciato che una società è stata incaricata di redigere un progetto di fattibilità tecnico-economica, e che i sondaggi in corso servirebbero a valutare le diverse alternative progettuali. Tuttavia, Morelli evidenzia una contraddizione: secondo il Codice degli appalti, questi carotaggi dovrebbero avvenire solo dopo aver stabilito le scelte progettuali attraverso un dibattito pubblico.

“Qual è la vera finalità di questi sondaggi?”, chiede Morelli. Servono davvero per il progetto di fattibilità o si tratta di esplorazioni premature? La risposta non è chiara, ma il rischio è che questi sondaggi esplorativi possano servire a individuare nuove captazioni d’acqua, senza considerare che le attuali conoscenze scientifiche suggeriscono che è improbabile trovare nuove fonti non connesse idraulicamente all’acquifero esistente.

Il professor Morelli conclude con un invito al confronto pubblico: “Non sarebbe più opportuno fermarsi e discutere le alternative progettuali in un dibattito trasparente?” Un confronto aperto permetterebbe di valutare i rischi e trovare una soluzione condivisa, evitando decisioni affrettate che potrebbero compromettere ulteriormente un ecosistema già fragile.

A sostegno delle dichiarazioni del professor Morelli, si è espressa anche la politica locale. Il consigliere regionale del PD Pierpaolo Pietrucci ha infatti richiesto una commissione d'inchiesta urgente per verificare la situazione e le dichiarazioni di Morelli, come riportato in un video esclusivo per la nostra testata, che accompagna questo articolo. Pietrucci ha ribadito la necessità di fare chiarezza sulle scelte progettuali e sui rischi ambientali che i nuovi sondaggi potrebbero comportare.


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