Non si annuncia per nulla semplice la discussione sul futuro del Centro Turistico del Gran Sasso, stamane all'esame della prima commissione, bilancio e programmazione, presieduta dal Pd Vincenzo Rivera. La Sinistra assieme all'IdV aveva già nei giorni scorsi espresso la propria riserva, palesata questa mattina quando si è riservata il voto in aula, dove il provvedimento approderà mercoledì prossimo. La delibera è stata approvata, seppur a strettissima maggioranza, in sede di commissione stamattina. Quella della cessione ai privati, sembra l'unica strada per la salvezza dell'attuale municipalizzata, espressa nella delibera che è passata già al vaglio della giunta municipale, che l'ha approvata all'unanimità. L'assessore Pierluigi Pezzopane, dell'Italia dei Valori, ricorda come si tratti di una "delibera d'intenti", che "traccia le linee di indirizzo" e che per questo andrà approfondita. L'assessore ritiene opportuno che "si faccia chiarezza affinché non restino margini di dubbio", pur costatando come quella della privatizzazione sia "l'unica via d'uscita" per la salvezza del Centro. Maurizio Capri del Pd, vice presidente della commissione, annuncia che in consiglio sarà proposto un emendamento per risolvere, o almeno tentare, le divergenze politiche. La Sinistra non sembra essere soddisfatta dall'ipotesi dell'emendamento, e non esclude la presentazione di un proprio documento in consiglio. Per Giustino Masciocco, capogruppo di Sinistra Democratica, nodo della vicenda sembra essere il modello di sviluppo per il Gran Sasso, per il quale chiede l'applicazione del programma di mandato, dov'è prevista una valorizzazione in senso lato della zona, con ampio riferimento, per esempio, alla fascia pedemontana, per nulla presa in considerazione, invece, nella delibera. Rispetto ai rapporti con il Partito Democratico, Masciocco ritiene, anche alla luce delle ultime dichiarazione del segretario Roberto Riga, che se il Pd considera necessaria una verifica debba esplicitarla. (MS)
