Grandi Rischi, la testimonianza di Barberi: "Avremmo dovuto dare l'allarme? No"

30 Maggio 2012   16:51  

"In Italia nei prossimi anni ci sono ad attenderci tragedie, calamita', miliardi di danni, morti". Lo ha detto nella sua deposizione, Franco Barberi, ex sottosegretario alla protezione civile, imputato nell'ambito del processo contro i sette membri della Commissione grandi rischi (di cui era presidente vicario) che si sta svolgendo all'Aquila.

"In Italia - ha aggiunto - bisogna costruire bene e fare interventi di consolidamento delle costruzioni edificate prima della classificazione sismica della zona. Il nostro e' un paese che ha un elevato rischio sismico e solo tardivamente si sono classificate le zone sismiche. Parlare dei terremoti per noi e' una ferita aperta, soprattutto quando si parla di morti e distruzione. Ci interroghiamo sempre su cosa di meglio avremmo potuto fare".

Nella sua deposizione, Franco Barberi ex presidente vicario della Commissione grandi rischi, ha contestato le accuse rivolte dal pm Fabio Picuti. "Nella sua memoria - ha detto - in cinque, sei punti lei si fa domande retoriche. La commissione avrebbe dovuto dare l'allarme? Prevedere il terremoto? Evacuare la citta'? Certamente no. A questo punto, pero', mi sarei aspettato di leggere anche cosa avremmo dovuto fare e ho difficolta' a trovarlo".

Parlando poi del contenuto della conversazione con l'ex assessore abruzzese della Protezione civile, Daniela Stati, Barberi ha aggiunto: "Chiedeva cosa fare in relazione agli allarmi e rileggendo il verbale sono rimasto imbarazzato nel vedere che solo io avevo dato risposta. Venne spiegato che la previsione sul radon non e' attendibile, che qualsiasi previsione deterministica e' impossibile, che la sequenza sismica non preannuncia niente ma focalizza l'attenzione su una zona sismogenetica in cui prima o poi un grosso terremoto ci sara'. Quale tranquillizzazione ho dato?"

Rumoreggiamenti in aula da parte dei familiari delle vittime del terremoto di tre anni fa quando l'ex Sottosegretario alla Protezione civile, ha aggiunto: "Se avessimo avuto la percezione che le notizie potessero uscire fuori, ci saremmo comportati diversamente. Tra esperti - ha concluso - molte cose si danno per scontate perche' si ha un bagaglio conoscitivo. Non sapevo di trovare nella riunione 'orecchie strane', persone che non facevano parte della Commissione."

All'inizio della sua deposizione Barberi ha anche sottolineato un problema formale in merito a quella riunione.

"Il decreto che istituisce la Cgr nel 2006 stabilisce che le riunioni sono valide se sono presenti almeno 10 componenti, ma la convocazione era stata formalmente presentata a quattro degli attuali imputati più Zamberletti. Più volte in passato si era presentato il problema del numero legale, ma non c'era mai. Anziché una vera riunione Cgr andava considerata una ricognizione di esperti, anche questa prevista dal decreto istitutivo".

Il pm Picuti a quel punto a chiesto come mai il verbale fosse intestato commissione Grandi rischi, "Irrilevante - risponde Barberi- il numero legale non c'era mai, lo dissi a Bertolaso infinite volte di cambiare le regole".

La testimonianza di Boschi:

Grandi Rischi, testimonia Enzo Boschi: "Immaginavo un'analisi approfondita ma fu breve riunione"

La testimonianza di Eva e Selvaggi:

Grandi Rischi, gli imputati. Eva: "Riunione da tema vago", Selvaggi: "Scarico energia è leggenda"



Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore