Grandi Rischi, mancato allarme: spunta un documento che inchioda la Regione

Spunta il documento redatto nel 2004 che assegnava alla Regione il compito di allertare in caso di pericolo sismico. Si inserisce in questo modo un altro importante tassello all'interno dell'intricata vicenda della commissione Grandi Rischi e della sottovalutazione del reale pericolo nella provincia dell'Aquila alla vigilia del sisma.

Da quanto si evince dall'articolo di Enrico Nardecchia sul quotidiano Il Centro, tale documento (dieci pagine, otto articoli) venne redatto e firmato il 14 Marzo 2004 da Guido Bertolaso (allora capo della protezione civile) e Giovanni Pace (presidente regionale di centro destra).

Era stata predisposta la realizzazione di un Centro Operativo integrato regionale, che poi finì nel dimenticatoio. Il tutto era accompagnato da uno studio sul rischio regionale e a pagina 3 si legge “il livello di pericolosità del territorio della Regione Abruzzo si presenta particolarmente elevato, specie in riferimento ai fenomeni di carattere geomorfologico e idraulico, a quelli relativi agli incendi boschivi e a quelli sismici, nonché a quelli antropici”.

Tale protocollo doveva rappresentare un esempio da seguire e sarebbe dovuto essere esportato anche nelle altre regioni d'Italia, ma finì per non essere applicato neanche in Abruzzo.

L'articolo 4 entra poi direttamente nel merito dell'allerta: “La Regione Abruzzo al determinarsi di condizioni che possano determinare effetti tali da rendere necessaria l’attivazione delle procedure di allertamento, provvederà, tramite Centro operativo integrato regionale, ad attivare e a gestire il sistema di allertamento sul territorio di competenza...e attività di cui al comma precedente saranno svolte in coordinamento con il Cesiu, la sala operativa e il centro funzionale del Dipartimento della Protezione civile secondo criteri, metodi, standard e procedure comuni”.

Purtroppo, a L'Aquila, sappiamo bene che tutto ciò non avvenne.