Grandi Rischi, sfilano consulenti e parenti delle vittime. A breve toccherà agli imputati

L'accusa ai sette componenti della commissione Grandi Rischi che si riunì a L'Aquila il 31 marzo 2009 è di aver sottovalutato il rischio sismico dopo mesi di piccole scosse e aver riferito rassicurazioni false ai cittadini aquilani. Per i componenti dell'organo consultivo della presidenza del consiglio di ministri nella composizione del 2009 i capi d'accusa sono omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose. Oggi in aula hanno testimoniato i parenti della vittime e alcuni consulenti psichiatri e psicologi convocati dalle parti civili. Il lutto che i sopravvissuti portano dentro, hanno spiegato i consulenti, è considerato di tipo non ineluttabile, si poteva quindi evitare e se non è avvenuto la responsabilità è anche di chi ha rassicurato i cittadini. Molti sopravvissuti vivono quel ricordo come un trauma profondo che non si è cercato di evitare.

La gran parte di loro è affetto da sindrome post traumatica da stress e sindrome depressiva. Davanti al giudice Marco Billi finora hanno sfilato i testimoni dell'accusa, oltre 70 persone chiamate in causa dai pm Fabio Picuti e Roberta D'Avolio, e quelli di parte civile. Ci vorranno ancora un paio di udienze per chiudere la carrellata dei testi di parte civile, poi toccherà agli imputati. Ancora i parenti della vittime stamane hanno raccontato le loro strazianti storie, tra loro il padre e la sorella di Ilaria Rambaldi, studentessa di ingegneria originaria di Lanciano fidanzata con Paolo Verzilli: i due giovani sono morti il 6 aprile 2009 nel crollo di un palazzo in via Campo di Fossa. I genitori di Ilaria più volte la invitarono a tornare a casa anche la sera del 5 aprile, ma Ilaria era certa “non c'è pericolo, l'ha detto la commissione”.

Oggi, per le parti civili, chiamati a testimoniare anche l'allora comandante provinciale dei Carabinieri Amedeo Specchia e quello dei Vigili del Fuoco sempre all'epoca del sisma, Roberto Lupica. L'udienza stamane si è conclusa rapidamente, la prossima sarà il 7 marzo e in tre, quattro mesi si attende il giudizio.