Grandi rischi: Nencini PSI, condanna varca confini dell' assurdo

23 Ottobre 2012   18:33  

 "Aspettiamo di leggere le motivazione della sentenza, ma gia' oggi possiamo dire che la condanna per omicidio colposo degli scienziati della Commissione Grandi rischi ha varcato il confine dell'assurdo, con un'aggravante: la creazione di un precedente pericoloso, capace di inibire in futuro valutazioni su eventi di questo genere".
Cosi' Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, commenta la notizia della sentenza del giudice di L'Aquila che ha condannato a sei anni i sette membri della Commissione grandi rischi per aver sottovalutato i possibili rischi dello sciame sismico che nel 2009 precedette il devastante sisma.
 Secondo Nencini, "gli scienziati si sono limitati a definire la probabilita' di un rischio e lo hanno fatto in base ad una certezza scientifica: l'impossibilita' di fare previsioni esatte nel campo della sismologia".
"Come hanno rilevato gli scienziati americani, solidali con i colleghi e indignati per la sentenza - dice ancora -, sarebbe come condannare un meteorologo per non aver previsto l'esatta rotta di un tornado o un biologo perche' non e' stato in grado di prevedere l'attacco di un orso".
"Il terremoto de L'Aquila e' stato un evento tragico e imprevedibile, che ha ferito duramente una comunita' straordinaria e capace di reagire con orgoglio e dignita'.
Questa sentenza - conclude Nencini - non aiuta a riportare fiducia tra la popolazione ne' a far luce su eventuali e vere responsabilita'".


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