Grandi rischi e Via D'Annunzio, proseguono le inchieste

La prossima settimana gli avvisi di garanzia

12 Marzo 2010   17:03  

Sono attesi per la prossima settimana gli avvisi di garanzia per i presunti responsabili del crollo del condominio privato di via D'Annunzio, dove sono morte 13 persone. Per la verita' novita' erano attese gia' nella giornata di ieri ma l'apertura del quarto filone della maxi inchiesta sul terremoto e' stata rinviata di qualche giorno. Una delle cause sta anche nel fatto che per la neve, che ha causato la chiusura delle autostrade A/24 ed A/25, alcuni impiegati non sono riusciti a raggiungere nei giorni scorsi il posto di lavoro.

La notizia dello slittamento della consegna degli avvisi di garanzia e' stata ufficializzata oggi dal procuratore capo della Repubblica dell'Aquila Alfredo Rossini. Con l'apertura del quarto filone d'inchiesta si apre la lunga lista dei condomini privati nell'ex zona rossa, in particolare in via XX Settembre e strade collegate, dove ci sono state decine e decine di morti. Si tratta di una decina di condomini privati nei quali si sono verificati i casi piu' gravi e dolorosi della tragedia.

PROSEGUE INCHIESTA SU COMMISSIONE GRANDI RISCHI

"Il filone d'inchiesta riguardante il mancato allarme della commissione Grandi rischi va avanti in maniera spedita ed occorreranno due mesi circa prima di poter tirare le somme". Lo ha detto oggi il Procuratore capo della Repubblica dell'Aquila Alfredo Rossini. Intanto gli investigatori della sezione di polizia giudiziaria della Procura proseguono nell'attivita' di audizione di persone informate dei fatti. Si tratta di rappresentanti della Regione, del Comune, della Protezione civile ma anche della Prefettura. La Procura ha acquisito nei giorni scorsi ulteriore materiale probatorio riguardante per lo piu' il rilascio di alcune interviste dopo la riunione del 31 marzo al termine della quale alcuni si lasciarono andare ad affermazioni troppo rassicuranti alla luce di quello che accadde a distanza di una settimana circa. Nel calderone delle prove ci sono diverse raccolte di articoli di giornale, diventate fonti di prova a sostegno delle decine di denunce presentate dai familiari delle persone morte sotto le macerie. Gli investigatori hanno anche provveduto ad acquisire una unga serie di interviste televisive che si aggiungono alle testimonianze. I magistrati puntano sugli atti mediatici per dimostrare il loro teorema accusatorio. Nella relazione, in effetti, si ritiene che una catastrofe sia poco probabile nel documento si sostiene in modo chiaro anche che tutto e' impossibile e non si puo' escludere nulla. Nelle scorse settimane gli investigatori della Sezione di polizia giudiziaria della Procura hanno acquisito anche una serie di documenti tecnico-scientifici sui terremoti. Secondo fonti della Procura, l'intenzione dei magistrati titolari dell'inchiesta e' quella di arrivare nei riguardi degli indagati alla chiusura delle indagini preliminari.


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