Grandi rischi: nuova udienza, in aula testimoniano Cialente e la Stati

07 Dicembre 2011   09:30  

Nuova udienza, oggi a L'Aquila, del processo ai sette componenti della Commissione Grandi rischi, che a margine della riunione del 31 marzo 2009 fornirono elementi rassicuranti alla popolazione in apprensione dopo mesi di sciame sismico.

Dopo le testimonianze dei parenti delle vittime della scorsa udienza, oggi è la volta di amministratori e tecnici che parteciparono a quella riunione, pure senza finire poi sul registro degli indagati.

Tra questi il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, l'allora assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati e il dirigente regionale Altero Leone, il vice prefetto del capoluogo Gianluca Braga, il geofisico e sismologo Cristian Del Pinto. E poi, ancora, l'allora presidente della Provincia Stefania Pezzopane, il dirigente della Protezione civile della Regione Molise Giuseppe Giarrusso, il dirigente dell'Ingv Pasquale De Santis e l'editore Giosafat Capulli.

Gli imputati sono Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi Rischi,Bernardo De Bernardinis, gia' vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione Civile, Enzo Boschi, all'epoca presidente dell'Istituto nazionale di geofisica evulcanologia,Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di fisica all'Universita' di Genova e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile.

L'accusa è di omicidio colposo, lesioni personali colpose e cooperazione nel delitto colposo. Secondo le tesi dei pm, nella riunione dell'organismo consultivo della presidenza del Consiglio del 31 marzo 2009, una settimana prima della scossa delle 3.32, ci fu "una valutazione del rischio sismico approssimativa, generica e inefficace in relazione alla attivita' della commissione e ai doveri di prevenzione e previsione del rischio sismico" e dopo quella stessa riunione la Commissione forni' alla gente "informazioni imprecise, incomplete e contraddittorie sulla pericolosita' dell'attivita' sismica vanificando le attivita' di tutela della popolazione".

LA TESTIMONIANZA DELL'EX ASSESORE DANIELA STATI

L'ex assessore Daniela Stati rilascia dichiarazioni spontanee. Per lei, come per Giarrusso e Capulli, era prevista la sola acquisizione dei verbali. Gli avvocati di parte civile Della vigna e Alessandroni si sono opposti all'acquisizione del verbale.

La Stati ha ricordato come partecipasse alla riunione "come semplice uditore". Nel verbale mostrato dal pm la firma dell'ex assessore non c'è. "Non ebbi modo di leggere questo verbale - ha aggiunto -. Volevo sapere cosa dire alla cittadinanza" ha spiegato per giustifcare la sua presenza a quella riunione.

"Non sono un tecnico - ha proseguito -. Si diceva che le scosse non era sicuro fossero allarme per il futuro. Non facevo domande tecniche. De Bernardinis mi diceva di tranquillizzare la popolazione. Secondo De Bernardinis non c'era rischio per una catastrofe. Se avessi avuto sentore non avrei mandato i figli a scuola. Mi dicevano 'non creare inutili allarmismi'. Ricordo 'le piccole scosse non facevano accumluare energia'. Boschi mi disse di dire che 'i terremoti non si possono prevedere' e io lo dissi in tv. Rilasciammo interviste io Cialente e De Bernardinis. Il comitato, dissi, non prevedeva scosse".

La Stati ha poi riferito di aver avuto un colloquio telefonico con l'allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso: Lo chiamai su suggerimento di Altero Leone. Per telefono mi disse che sarebbe stato assente. Lui era impegnato e mandò De Bernardinis come responsabile".

Anche Altero Leone, presente alla riunione, ha raccontato di essere stato tranquillizzato, e di aver tranquillizzato, a sua volta, la moglie. 

(in tribunale Barbara Bologna)


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