Grillo propone il reddito di cittadinanza, ma i Politici che ne pensano?

23 Maggio 2012   10:42  

Le proposte, dove sono le proposte! Non si può governare con i vaffa! Cosa vuole per il paese oltre che insultare la casta?!!'' .

E un pò questo il canovaccio che i politici ''tradizionali'' ripetono come un mantra contro Grillo e i grillini, che vengono definiti impietosamente come anti-politica, a differenza delle Bindi e delle Santanchè, dei D'Alema e dei Mastella che evidentemente sono l'unica Politica degna di questo nome .

Eppure qualche proposta da questo movimento vengono fatte eccome. Una delle più interessanti è quella di introdurre anche in Italia tutele più efficaci per disoccupati e fasce deboli della popolazione, come avviene in paesi più evoluti e civili come la Francia e L'Italia. Proposte che dopo l'ubriacatura ideologica neo-liberista vengono prese in seria considerazione da economisti di scuola keynesiana, e autorevoli premi Nobel. 

I poltici degni di questo nome, quelli che sanno come si governa (le condizioni in cui è il del Paese dimostrano come), si misurino dunque su questa proposta.

Grillo e il reddito di cittadinanza

''I grillini propongono "un reddito di cittadinanza che consenta di vivere dignitosamente a ogni persona va introdotto al più presto. Non è più derogabile. I suicidi per disperazione, come quello di Brescia dove un uomo si è ucciso con i suoi bambini, sono omicidi sociali. Nessuno deve essere lasciato indietro.

A chi obietta che non ci sono i soldi va risposto sul muso che i soldi ci sono e anche tanti - sottolinea Grillo - Tagliamo le spese militari, i contributi elettorali, gli stipendi dei consiglieri regionali, le pensioni d'oro, i finanziamenti ai giornali. La lista dei tagli è infinita, ma Monti non la puo' attuare.

Il Sistema non può riformare se stesso, e intanto la gente muore. .. "In Germania, in Europa - speiga Grillo - eeccetto la Greciae esiste il reddito di cittadinanza. Sostengono ogni persona indigente pagandogli l'affitto e i generi di prima necessità, nonchè l'assicurazione malattia, lo sconto sui mezzi pubblici, ecc. perfino il tesserino gratuito per accedere alla biblioteche e ai musei.

Questi sono Paesi civili, mentre in Italia si fa nuotare nell'oro qualche migliaia di persone e se ne affamano milioni. Come nel Medioevo. L'Italia è un paese feudale. " ''Uno su quattro non ce la fa. Il 24.5% delle famiglie italiane è a rischio povertà. Non riesce a pagare l'affitto, il mutuo, non usa il riscaldamento, non apre neppure le bollette del gas e della luce.

Mangia ancora, ma sempre più spesso fa la fila alla Caritas. Qualcuno si azzarda a chiedere l'elemosina, ma lo fa quasi chiedendo scusa. Abbassa gli occhi come un cane bastonato. La disoccupazione colpisce soprattutto i ragazzi che lasciano il Paese appena possono.

Nel Sud l'emigrazione è diventata l'unica possibilità, come nel dopoguerra. ''Ci stiamo abituando - prosegue Grillo - a questa realtà come se non ci riguardasse. Una malattia che colpisce sempre gli altri, di cui parlare sottovoce con compatimento "E' fallito, eppure stava così bene", oppure con una punta di critica "Se volesse troverebbe un lavoro" o con sicumera

"A noi non può succedere". Stiamo diventando una Nazione di pezzenti e, paradossalmente, la cosa non ci riguarda. Almeno fino a quando non tocca a noi. Un quarto degli italiani è un numero colossale, pari a quindici milioni di persone, ed è in aumento. A quanti potremo arrivare? Un tempo avevamo panem et circenses, ora solo i circenses con il calcio.

Non possiamo trasformare l'Italia in una società a due livelli, chi mangia e chi no. Dovremmo mangiare tutti un po' meno e stringere la cinghia. L'unica misura mai nominata dal governo Monti è stata la patrimoniale, una bestemmia per un banchiere, colpisce i ricchi che "sono tristi se noi piangiam", come cantava Jannacci.

Invece andrebbe proposta per la creazione di un fondo destinato al reddito di cittadinanza uguale per tutti i disoccupati per soddisfare i bisogni primari, dalla casa alla spesa. Insieme al reddito per cittadinanza andrebbero creati dei veri centri di collocamento che propongano attività che se rifiutate farebbero decadere l'erogazione del reddito.

Nessuno può essere lasciato indietro.''

Cos'è il reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza, chiamato anche reddito sociale garantito, reddito universale e reddito minimo di esistenza, è una forma di sostegno economico che fa parte di una particolare visione politico-economica che ha avuto alterne fortune in diversi sistemi statali.

Viene definito come l'erogazione di un reddito di valore unico nei confronti di tutti i cittadini di un paese, indipendentemente dal loro reddito da lavoro, patrimonio o status professionale.

L'erogazione di tale reddito è finalizzata a consentire a ciascuno di soddisfare i propri bisogni di base (quali mangiare, avere una casa, vestirsi ed acquisire determinati beni culturali di base).

Oltre a garantire i bisogni primari della persona, il reddito di cittadinanza è in alcuni casi inteso come un reddito di entità tale da consentire alle persone di vivere in una propria abitazione e rendersi comunque autonomi dalla famiglia dopo la maggiore età.

Soprattutto nella forma di un sostegno ai bisogni vitali della persona, come garanzia del diritto alla vita, della sua dignità e integrità, è interpretato come un reddito minimo di cui si deve disporre interamente, quindi come credito non pignorabile, assimilato a quelli alimentari.

La normativa attuale (art. 545 c.pc.) assimila il reddito di cittadinanza a quelli da lavoro, pertanto pignorabili fino al 20%.

Il reddito di cittadinanza è un reddito di base universale pagato a tutti, senza alcun obbligo di attività, per una somma sufficiente ad esistere ed a partecipare alla vita della società.

Tutti gli altri redditi privati (per la maggior parte redditi da lavoro) sono aggiunti a questo reddito minimo.

Questo reddito sarebbe:

Inalienabile e incondizionato (al contrario dell'indennità di disoccupazione, condizionata alla ricerca di un lavoro);

Cumulabile con un reddito da lavoro;

Corrisposto alle persone fisiche e non alla famiglia, così da promuovere l'autonomia dell'elemento più debole della famiglia, anziché il benessere della famiglia intesa come entità indivisibile.

Come allocazione universale, il reddito di cittadinanza è un dividendo monetario, altrimenti detto dividendo sociale o credito sociale, che pertiene ai meccanismi di creazione monetaria democraticamente distribuiti sulla base di una misura della crescita di beni e servizi.

Esso è la contropartita monetaria creata e distribuita a tutti i cittadini della zona monetaria di riferimento, a titolo di compartecipazione agli utili sociali prodotti dall'attività economica della comunità stessa, sfruttando le risorse naturali del territorio.

Tale quota verrebbe distribuita sulla base del concetto antropocratico che ogni essere umano sarebbe comproprietario delle risorse naturali della sua comunità di appartenenza.

Questo diritto di proprietà verrebbe riconosciuto dalla nascita o addirittura dal concepimento.

Le proposte di reddito di cittadinanza sono discusse,e talvolta concesse, principalmente in Scandinavia ed in Germania.


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