Guardiagrele, Palmerio "licenzia" due assessori

La meritocrazia fa irruzione in politica

19 Giugno 2008   11:56  

La meritocrazia ed il rendimento investono anche la politica, è il caso del Comune di Guardiagrele, dove il sindaco, Mario Palmerio, ha ritirato le deleghe a due suoi assessori per il loro basso rendimento.

Si tratta di Pietro Alfonso Ranieri della lista civica di centrosinistra ed Enrico Croce del Pd, assessori, ormai ex, rispettivamente al commercio e turismo e ai lavori pubblici.

Le prime avvisaglie c'erano state la scorsa settimana, nel vertice di maggioranza che precedeva il Consiglio comunale di venerdì, dove il sindaco, nell'intento di rilanciare l'attività amministrativa in vista degli ultimi due anni di mandato, ha chiesto alla maggioranza di contribuire allo sforzo richiesto dalla conclusione del mandato che scade, appunto, nel 2010.

La scelta non è andata giù ai due “licenziati”, soprattutto ad Alfonso Ranieri, che ieri ha fatto conoscere ai concittadini il suo pensiero in una lettera aperta cui ha affidato riflessioni politiche sulla Guardiagrele dell’ultimo decennio e nella quale non è mancato un giudizio duro sulla conduzione dell’amministrazione, “laddove la gerarchia dei partiti ha imposto presidi a cui obbedire”, ha scritto, “in ossequio alla ripartizione della rappresentanza che non premia gli uomini”.

L’ex assessore accusa anche il sindaco di decisionismo, avendo mantenuto un modus operandi che “di democratico poteva avere solo la parvenza se non altro per la presenza degli assessori, che” , sostiene Alfonso Ranieri, “riteneva di convocarli al solo scopo di perfezionare le delibere”.

Reazione più composta quella di Enrico Croce, che commenta in modo pacato: “di norma, in ogni amministrazione, quando ci si avvia alla fine del mandato si va intorno a un tavolo per verificare le cose fatte e da fare, se la giunta deve essere registrata oppure rafforzata con un’alternanza o ingresso di nuove forze. Quindi si serrano le file per produrre il massimo impegno nell’ultimo periodo della legislatura. A Guardiagrele”, osserva, “si è però scelta una strada che invece di rafforzare l’azione del governo cittadino e lo stesso vincolo di solidarietà nella maggioranza, crea divisioni, tensioni, risentimenti e diffidenze, nell’illusorio tentativo di scaricare sugli altri tutte le cose che non vanno, assolvendo se stessi senza alcuna autocritica, per di più evitando il dialogo e il confronto”. Chiaro il messaggio ed il riferimento al sindaco.  (MS)


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