Ha 19 Anni Adel Kermiche, Uno Degli Attentatori del Parroco. Voleva Unirsi alla Jihad

27 Luglio 2016   07:30  

Hanno gridato «Allah Akbar» e «Daesh» i due terroristi che hanno assaltato questa mattina la chiesa di Saint-Etienne nei pressi di Rouen sgozzando un anziano sacerdote e ferendo altre due persone, una delle quali lotta tra la vita e la morte. I due terroristi erano francesi nati a Rouen, riferiscono fonti ben informate citate da BFM-TV.

Uno dei due attentatori della chiesa vicino Rouen si chiama Adel Kermiche ed è nato nel 1997. Lo riportano i media internazionali. Adel Kermihce, finora indicato come A.K., sarebbe stato «folgorato» dopo la strage al settimanale satirico Charlie Hebdo e avrebbe tentato di unirsi alla jihad in Siria per due volte.

I due terroristi che hanno assaltato la chiesa di Rouen «si sono scagliati contro la polizia al grido Allah u Akbar e sono stati neutralizzati. Uno di loro aveva una fascia esplosiva in alluminio e tre coltelli, l'altro terrorista aveva una fascia con un ordigno esplosivo». Lo ha detto il procuratore di Parigi.

FERMATO UN MINORENNE Un uomo è stato preso in custodia nell'ambito delle indagini sull'attacco in una chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, vicino a Rouen, in Normandia. Lo ha riferito, si legge sui media francesi, una fonte vicina alle indagini senza fornire ulteriori dettagli. Secondo Le Point il fermato sarebbe un minorenne. «Un dispositivo esplosivo e un'arma fittizia sono stati ritrovati nella chiesa», riferiscono fonti giudiziarie citate da BFM-TV.

L'ATTACCO «Uno dei due terroristi dell'attacco a una chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, vicino a Rouen, aveva tre coltelli e un ordigno falso sul ventre. L'altro aveva un timer da cucina, circondato da un foglio di alluminio e uno zaino con un ordigno esplosivo falso. Entrambi sono usciti dalla chiesa urlando Allah Akbar». È quanto ha riferito il procuratore di Parigi Francois Mollins confermando che uno degli attentatori è stato formalmente identificato come il 19enne Adel Kermiche. «Al momento dell'irruzione -ha ricostruito il procuratore- in chiesa c'erano il sacerdote, padre Jacques Hamel, tre religiose e due parrocchiani. Le forze speciali non sono entrate in chiesa, per non mettere in pericolo gli ostaggi che si trovavano sulla linea di fuoco, ma hanno iniziato una negoziazione da una porta laterale. Quando alcuni ostaggi sono usciti, i terroristi hanno lasciato la chiesa urlando 'Allah Akbar, prima di essere 'neutralizzatì dalle forze di sicurezza».

Uno dei due assalitori della chiesa di Saint-Etienne du Rouvray portava legati sull'addome «una falsa cintura esplosiva e tre coltelli». L'altro aveva in mano «un timer da cucina avvolto in carta d'alluminio» e «uno zainetto con un falso congegno esplosivo». Lo ha spiegato il procuratore di Parigi, Francois Molins, durante una conferenza stampa.

SI SONO FILMATI Prima di sgozzarlo, i due terroristi di Saint-Etienne-du-Rouvray hanno costretto padre Jacques Hamel, 84 anni, «a mettersi in ginocchio, lui ha cercato di difendersi e lì è cominciato il dramma»: è quanto racconta Suor Danielle, una delle religiose presenti all'interno della chiesa, in un'atroce testimonianza a radio RMC. Per lei, i due hanno filmato la scena. «Si registravano. Hanno fatto una specie di sermone in lingua araba intorno all'altare. Era orribile».


SGOZZATO UN PRETE La conferma della morte di padre Jacques Hamel, 84 anni, è arrivata dall'arcivescovo di Rouen, mons. Dominique Lebrun, che ha annunciato il suo rientro nella diocesi da Cracovia, dove si trovava. Poco dopo, puntuale, è arrivata la rivendicazione dello stato islamico che, attraverso l'agenzia Aamaq, ha affermato che l'attacco è stato compiuto da due «soldati» del gruppo che «hanno eseguito l'operazione in risposta agli appelli di prendere di mira i Paesi della Coalizione crociata».

Non ci sono dubbi sulla militanza jihadista degli attentatori, uccisi dalle teste di cuoio francesi mentre uscivano dalla chiesa. Uno dei due, riferiscono fonti di polizia citate da diversi media francesi, era stato condannato nel 2015 per un tentativo di arruolamento nella Jihad in Siria. Non ci riuscì e venne fermato alla frontiera turca, aveva scontato un anno di prigione ed era stato liberato il 22 marzo e posto sotto sorveglianza con il braccialetto elettronico.

La procura antiterrorismo aveva fatto appello contro questa decisione. Una persona è stata fermata in relazione alle indagini sull'attacco, ha reso noto la Procura francese. Il presidente Francois Hollande, che insieme al ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve, è giunto subito a Saint-Etienne de Rouvray, proprio vicino alla 'suà Rouen - dove è nato - ,ha detto che i due hanno agito «in nome dell'Isis», condannando l' «ignobile» assalto alla chiesa.

«Ci troviamo ancora una volta di fronte a una prova, la minaccia è molto elevata», ha aggiunto Hollande. E ha scandito: «È una guerra da condurre con tutti i mezzi nel rispetto dei diritti» ricordando che i «terroristi vogliono dividerci» ed esprimendo dolore e sostegno alle forze di sicurezza - tra di esse c'è stato un ferito - che hanno evitato un bilancio ancora più pesante.


Immediata la reazione della leader del Front National, Marine Le Pen. «La responsabilità di tutti coloro che ci governano da trent'anni è enorme. Vederli chiacchierare è ripugnante», ha twittato. È arrivata anche la voce del papa, attraverso il portavoce vaticano padre Lombardi, «con la condanna più radicale di ogni forma di odio e la preghiera per le persone colpite».

Subito dopo il pontefice ha inviato un telegramma all'arcivescovo di Rouen a firma del Segretario di Stato Vaticano, card. Pietro Parolin: «Il Signore ispiri a tutti pensieri di riconciliazione e fraternità in questa nuova prova». A Hollande il premier Matteo Renzi ha espresso tutta la vicinanza e solidarietà sua e del governo «di fronte all'assurdo episodio di odio avvenuto in Normandia».

FERITO FUORI PERICOLO L'uomo ferito gravemente nell'attentato in una chiesa nei pressi di Rouen «non è più in pericolo di vita»: lo ha detto il procuratore di Parigi, Francois Molins, precisando che si tratta di un fedele di 86 anni.

PAPA FRANCESCO «Il Papa - ha spiegato padre Lombardi in una prima dichiarazione sui fatti di Rouen - è informato e partecipa al dolore e all'orrore per questa violenza assurda, con la condanna più radicale di ogni forma di odio e la preghiera per le persone colpite». «È una nuova notizia terribile, - ha affermato padre Lombardi in una prima dichiarazione sull'uccisione di un parroco all'interno di una chiesa di Rouen - che si aggiunge purtroppo ad una serie di violenze che in questi giorni ci hanno già sconvolto, creando immenso dolore e preoccupazione. Seguiamo la situazione - ha spiegato il portavoce - e attendiamo ulteriori informazioni per comprendere meglio ciò che è avvenuto».

«Il Papa è informato - ha detto ancora Lombardi - e partecipa al dolore e all'orrore per questa violenza assurda, con la condanna più radicale di ogni forma di odio e la preghiera per le persone colpite. Siamo particolarmente colpiti perché questa violenza orribile è avvenuta in una chiesa, un luogo sacro in cui si annuncia l'amore di Dio, con la barbara uccisione di un sacerdote e il coinvolgimento dei fedeli. Siamo vicini - ha concluso - alla Chiesa in Francia, alla Arcidiocesi di Rouen, alla comunità colpita, al popolo francese».


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