Hanno, di nuovo, salvato le banche per Decreto ecco dove andranno i 40 miliardi "delle imprese"

Tutto gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti e di chi è la CDP?

08 Aprile 2013   04:34  

Ci hanno fregato ancora! Il Governo dei "tecnici" "regala" i 40 miliardi alle banche compartecipi in grande parte della Cassa Depositi e Prestiti.

Già perchè non si capisce bene ancora come mai ad un atto amministrativo semplicissimo che si compie di continuo e cioè che lo Stato finanzi gli Enti locali "per cassa" e che questi ricevuti i fondi li stanzino ai loro creditori privati come da reali titoli (cioè le fatture fatte, controllate e non pagate dalla Pubblica Amministrazione ndr.) si sia preferito un Decreto legislativo che affida ben 40 miliardi alla CDP (Cassa Depositi e Prestiti per brevità ndr.) che poi con sistemi complicati li distribuisca con speciali prestiti agli Enti Locali.

Insomma Regioni, Provincie e Comuni per accedere a questi soldi dovranno innanzitutto indebitarsi con la CDP, ancora una volta, ma almeno questo non è obligatorio e vi spieghiamo perchè:

Il primo ostacolo è nella richiesta dei fondi che dovrà essere effettuata con un nuovo sistema informatico che solo 2000 amministrazioni su 22.000 hanno e che farà comunque slittare i primi pagamenti a settembre.

Tramite un sistama di compartecipazione gli Enti per avere i soldi li devono necessariamente anche avere in cassa, questo per non sforare il patto di stabilità. I soldi nelle casse sono 14 miliardi in due anni!

Così solo quelle amministrazioni che vorranno indebitarsi potranno accedere al "prestito" della CDP ed iniziare le procedure. Così facendo non sforeranno il Patto di Stabilità, ma si indebiteranno ulteriormente.

Quindi siamo partiti da 100 miliardi di debiti, dal Governo ne sbloccano 40, ma solo 14 in due anni potrebbero essere erogati da 2000 amministrazioni su 22.000 che vorranno contrarre altri debiti con la CDP nonostante abbiano quei fondi in cassa, ma non li possano usare per il Patto di Stabilità. Si aggiunge a questo anche il fatto che molte imprese creditrici sono fallite o non hanno più il DURC (documento unico regolarità cotributiva) positivo e non possono più veder pagato il loro credito.

All'appello mancano 26 miliardi, più tutti quelli non distribuiti "grazie" al complesso e vessativo sistema di pagamento che restano alla CDP in un fondo speciale, ma cos'è e chi è la CDP?

In società non quotate:
CDP Investimenti SGR S.p.A. - 70%
Europrogetti & Finanza S.p.A. - Roma - 31,80%
F2I Fondi Italiani per le Infrastrutture SGR S.p.A. (F2i) - 14,30%
Fondo Italiano d'Investimento SGR S.p.A. - 14,3%
Fondo Strategico Italiano S.p.A - 90%
Istituto per il credito sportivo - Roma - 21,62%
Poste Italiane S.p.A. - Roma - 35,00% - Ceduta al Ministero dell'Economia e delle Finanze il 30 novembre 2010
Sistema Iniziative Locali S.p.A. (Sinloc) - Torino - 11,85%
Tunnel di Genova S.p.A. - Genova - 33,33%
Fintecna S.p.A. - 100%
SACE S.p.A. - 100%
Simest S.p.A. - 76%
CDP Gas S.r.l. - 100%

Dove sono le banche? Dentro il "Fondo Italiano di Investimento SGR S.p.A." e  chi sono i "soci"?

Sponsor della SGR
Ministero dell'Economia e delle Finanze - 12,5%
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. - 12,5%
Associazione Bancaria Italiana - 12,5%
Confederazione Generale dell'Industria Italiana - 12,5%
Intesa Sanpaolo S.p.A. - 12,5%
MPS Investments S.p.A. - 14.3%
UniCredit S.p.A. - 12,5%
Istituto Centrale Banche Popolari - ICBP - - 12,5%
Il Fondo vero e proprio è stato finanziato con 1,2 miliardi di euro da Cassa Depositi e Prestiti, Banca Monte dei Paschi di Siena, Intesa-Sanpaolo, UniCredit Group, ICBP, Credito Valtellinese, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, UBI Banca e Banca di Cividale e Istituto Centrale Banche Popolari (1).

Ci sono un po' tutte le banche italiane da UniCredit al Monte dei Paschi di Siena, dalla Banca Popolare dell'Emilia Romagna a Intesa-San Paolo, ma non finisce qua e le scatole cinesi continuano.

Questa volta gli Istituti Bancari si celano dietro all' "Istituto di Credito Sportivo":

Proprietà dell'azienda
Il capitale dell’Istituto corrisponde ad una cifra pari a 9.554.452 euro suddivisa in quote del valore unitario di un Euro. Esso è ripartito fra i partecipanti secondo le seguenti percentuali:
Coni Servizi S.p.A. 5,405% ;
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. 21,622%;
Banca Nazionale del Lavoro S.p.A.10,811%;
Dexia Crediop S.p.A. 21,622%;
Assicurazioni Generali S.p.A. 5,405%;
Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 10,811%;
Sanpaolo IMI S.p.A. 10,811%;
Banco di Sicilia S.p.A. 10,811%;
Banco di Sardegna S.p.A. 2,702%.
Solo meno del 30% NON è di proprietà di banche, il resto è banche. Di quel 30%, solo il 5 e mezzo circa è del CONI, il resto e' di CDP.

Sempre più a fondo (in tutti i sensi) di quei soldi si appropriano anche le Fondazioni bancarie:

Le fondazioni bancarie possiedono azioni privilegiate pari al 30% del capitale sociale
Fondazione Numero di azioni Quota del capitale
Fondazione Monte dei Paschi di Siena 8 984 000 2,57 %
Compagnia di San Paolo 8 984 000 2,57 %
Fondazione CRT 8 984 000 2,57 %
Fondazione CR Provincie Lombarde 8 984 000 2,57 %
Fondazione CR Verona Vicenza Belluno e Ancona 8 984 000 2,57 %
Ente CR Firenze 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Padova e Rovigo 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Perugia 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Lucca 3 600 000 1,03 %
Fondazione Banco di Sardegna 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Bologna 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Cuneo 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Genova e Imperia 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Parma e Monte di Credito su Pegno di Busseto 3 600 000 1,03 %
Fondazione CR Venezia 2 500 000 0,71 %
Fondazione CR Alessandria 2 500 000 0,71 %
Fondazione Banca del Monte di Lombardia 2 500 000 0,71 %
Fondazione CR Forli 2 500 000 0,71 %
Fondazione CR Savona 1 650 000 0,47 %
Fondazione CR Trieste 1 500 000 0,43 %
Fondazione di Piacenza e Vigevano 1 500 000 0,43 %
Fondazione CR Ravenna 1 000 000 0,29 %
Fondazione CR Udine e Pordenone 800 000 0,23 %
Fondazione CR Provincia di Macerata 600 000 0,17 %
Fondazione CR Imola 500 000 0,14 %
Istituto Banco di Napoli Fondazione 500 000 0,14 %
Fondazione CR Carpi 500 000 0,14 %
Fondazione CR Biella 500 000 0,14 %
Fondazione CR Gorizia 500 000 0,14 %
Fondazione CR Modena 500 000 0,14 %
Fondazione CR Pistoia e Pescia 500 000 0,14 %
Fondazione CR Reggio Emilia Pietro Manodori 500 000 0,14 %
Fondazione CR Provincia dell'Aquila 500 000 0,14 %
Fondazione CR Terni e Narni 500 000 0,14 %
Fondazione CR Asti 500 000 0,14 %
Fondazione CR della Provincia di Teramo 500 000 0,14 %
Fondazione CR Bolzano 500 000 0,14 %
Fondazione CR Livorno 500 000 0,14 %
Fondazione CR Pesaro 400 000 0,11 %
Fondazione CR Mirandola 200 000 0,06 %
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna 200 000 0,06 %
Fondazione CR Vercelli 200 000 0,06 %
Fondazione CR della Spezia 200 000 0,06 %
Fondazione CR Provincia di Viterbo 200 000 0,06 %
Fondazione Banca del Monte di Lucca 200 000 0,06 %
Fondazione CR Jesi 150 000 0,04 %
Fondazione Banca del Monte Domenico Siniscalco Ceci 150 000 0,04 %
Fondazione CR Calabria e Lucania 150 000 0,04 %
Fondazione CR Tortona 100 000 0,03 %
Fondazione CR Fabriano e Cupramontana 100 000 0,03 %
Fondazione CR Orvieto 100 000 0,03 %
Fondazione CR Saluzzo 100 000 0,03 %
Fondazione CR Savigliano 100 000 0,03 %
Fondazione CR Spoleto 100 000 0,03 %
Fondazione CR Fossano 100 000 0,03 %
Fondazione CR Carrara 100 000 0,03 %
Fondazione CR Fano 100 000 0,03 %
Fondazione CR Fermo 100 000 0,03 %
Fondazione CR Ferrara 100 000 0,03 %
Fondazione CR Pescara e Loreto Aprutino 100 000 0,03 %
Fondazione CR e Banca del Monte di Lugo 100 000 0,03 %
Fondazione CR Rimini 100 000 0,03 %
Fondazione CR Cesena 100 000 0,03 %
Fondazione Banca del Monte e CR Faenza 50 000 0,01 %
Fondazione CR Bra 30 000 0,01 %

Ecco chi gestirà il fondo PUBBLICO, i nostri soldi in tasse e imposte, che dovevano servire a far respirare l'economia e che creeranno, invece, altri debiti dei "poveri cristi".

Ricapitolando, sono 40 miliardi. Di cui le amministrazioni locali possono ritirare 14 miliardi in due anni. Ma solo 2000 su 22.000 sono iscritte al sistema informativo. Se supponiamo che siano un campione rappresentativo, significa che circa UN MILIARDO (e rotti) in due anni andra' alle imprese.

Il resto, cioè 38 e rotti miliardi, rimarranno quasi certamente per due anni nel CDP, cioè in un ente partecipato al 30% da fondazioni bancarie e per il resto da scatole cinesi con dentro banche.

Ovviamente chi vigilerà su queste procedure sarà il cda della Cassa Depositi e Prestiti:

Presidente: Franco Bassanini
Amministratore Delegato: Giovanni Gorno Tempini
Consigliere: Francesco Giovannucci
Consigliere: Ettore Gotti Tedeschi
Consigliere: Vittorio Grilli
Consigliere: Nunzio Guglielmino
Consigliere: Fiorenzo Tasso
Consigliere: Gianfranco Viesti
Consigliere: Luisa Torchia (in rappresentanza delle fondazioni bancarie)
Consigliere: Isaia Sales (in rappresentanza delle Regioni)
Consigliere: Francesco Scalia (in rappresentanza dell'U.P.I.)
Consigliere: Giuseppe Pericu (in rappresentanza dell'ANCI)
il meglio , ed il peggio, di tutto quel che di male potete pensare.

Adesso noi vi abbiamo dato il quadro, a voi le conclusioni, gireremo questa analisi a tutti i nostri rappresentanti in Parlamento, vedremo e vi daremo conto di chi vorrà chiedere spiegazioni al Ministro dell'Economia Vittorio Grilli e al Presidente del consiglio Mario Monti e a chi, invece starà bene come è stato fatto.

Non vediamo l'ora, inoltre di ascoltare le parole di Beppe Grillo a tal proposito.

ldg

 

(Fonti Uriel di keinpfusch.net - wikipedia - siti vari degli Istituti di Credito e della CDP)

Estratto dal Decreto Legge:

11. Ai fini dell’immediata operatività della “Sezione per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti locali”, di cui al comma 10, il Ministero dell’economia e delle finanze stipula con la Cassa depositi e prestiti S.p.A., entro 5 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, un apposito addendum alla Convenzione del 23 dicembre 2009 e trasferisce le disponibilità della predetta sezione su apposito conto corrente acceso presso la Tesoreria centrale dello Stato, intestato al Ministero dell’economia e delle finanze, su cui la Cassa depositi e prestiti S.p.A. è autorizzata ad effettuare operazioni di prelevamento e versamento per le finalità di cui alla predetta Sezione. Il suddetto addendum definisce, tra l’altro, criteri e modalità per l’accesso da parte degli enti locali alle risorse della Sezione, secondo un contratto tipo approvato con decreto del direttore generale del Tesoro e pubblicato sui siti internet del Ministero dell’economia e delle finanze e della Cassa depositi e prestiti S.p.A., nonché i criteri e le modalità per lo svolgimento da parte di Cassa depositi e prestiti S.p.A. della gestione della Sezione. L’addendum è pubblicato sui siti internet del Ministero dell’economia e delle finanze e della Cassa depositi e prestiti S.p.A. .


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