Hotel Rigopiano, a 5 giorni dalla tragedia i soccorsi non si fermano, ancora si spera

23 Gennaio 2017   09:43  

 Sono trascorsi 5 giorni dalla valanga che ha travolto, distruggendolo, l'hotel Rigopiano di Farindola ma la macchina dei soccorsi non si ferma neanche un attimo.

Anche questa notte, con l'ausilio delle fotoelettriche, tutti al lavoro nella speranza di trovare in vita ancora i dispersi che, al momento, sono 23. Undici, in tutto, le persone sopravvisute, 6 le vittime con il sesto corpo di un uomo recuperato ieri.

Si scava ancora con mani e pale e con l'utilizzo di sonde. Non e' possibile, allo stato attuale, intervenire con mezzi meccanici.

Per i parenti dei dispersi sono ore di lunghissima ed estenuante attesa. "Si lavora nei cunicoli, la gente potrebbe ancora resistere e questa e' la nostra speranza", dice Luca Cari, responsabile comunicazione dei vigili del fuoco. "Non ci fermeremo".

Le diffcolta' maggiori per le operazioni di ricerca rimangono legate al maltempo e alla viabilita' poiche' il senso unico alternato sulla strada che conduce al resort non agevola le operazioni.

Il rischio valanga permane su tutta la struttura anche se ieri e' passato da 4 a 3, comunque un livello elevato.

Domani, intanto, nella chiesa di San Nicola Vescovo di Farindola saranno celebrati i funerali di Alessandro Giancaterino, il 43enne capo cameriere vittima della valanga.

La camera ardente e' stata allestita nella sala consiliare comunale. Alessandro era il fratello dell'ex sindaco di Farindola, Massimiliano Giancaterino.

Sul fronte delle indagini riveste un certo rilievo la mail, acquisita agli atti dalla Procura di Pescara, nella quale alle 15.40 la direzione dell'hotel chiedeva al Comune di Farindola, alla Provincia e alla Prefettura un intervento urgente per riaprire la strada in modo da consentire agli ospiti - terrorizzati dalle scosse di terremoto e dal maltempo e decisi a rimanere all'esterno della struttura - di poter tornare a casa.


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