A Roseto, Marco Borgatti, portavoce della locale Fds, critica la gestione dell'emergenza.
Le piogge di questi giorni hanno causato i soliti disastri annunciati.
Sono anni che denunciamo le inefficienze della nostra rete di deflusso, i vizi di progettazione e l'assenza di manutenzione, mai ascoltati e l'emergenza torna come un rito costante.
I problemi emersi sono tanto evidenti quanto imbarazzanti.
In primis le cause sono da imputare ad una cementificazione selvaggia che ha sottratto le zone di deflusso delle acque e spogliato il territorio delle difese naturali.
In secondo luogo una manutenzione assolutamente inadeguata della rete. Qualcosa, in onestà, è stato fatto ma non sono stati rimedi strutturali e le pulizie occasionali non danno soluzioni se non programmate con costanza. In terzo luogo il problema emerso è l'assoluta inefficienza delle rete di scarico delle acque meteoriche.
Molti cittadini hanno visto durante le piogge tombini esplodere e letteralmente sputare tonnellate di acqua e fango".
E non è che sul lungomare, stando al racconto di Borgatti le cose migliorino: "Nel percorrere il lungomare – prosegue la nota - abbiamo subito individuato le cause.
Le acque piovane vengono scaricate in mare dai famigerati canaloni. Il problema è strutturale.
Il mare ingrossato impedisce il deflusso e riempie i canali di sabbia ostruendoli ed i tombini, seppur puliti , si bloccano.
Tali scarichi sono anche la probabile causa dell'inquinamento di questa e delle passate estati.
Secondo i pareri di alcuni tecnici l'unica soluzione rapida percorribile è eliminare questi scarichi, creando una seconda condotta sul lungomare, come già proposto a metà anni 90 dall'allora sindaco Cappucci.
Ora tale via è di certo molto onerosa ma servono soluzioni.
Il Ruzzo, che gestisce la rete di Roseto, deve intervenire per prevenire allagamenti ed inquinamento.
I denari delle nostre bollette servono anche a questo e non solo a pagare stipendi a dirigenti.
La giunta si decida a battere i pugni sui tavoli della Ruzzo Reti".