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Riceviamo daI segretario provinciale Fp-Cgil Dario Angelucci e pubblichiamo
''Dopo gli eventi tragici del terremoto, presso il Comune dell’Aquila sono emersi nuovi bisogni e c’è stata una forte spinta al cambiamento.
Solo poche parole hanno raccontato l’impegno e la dedizione con la quale i dipendenti in servizio al 6 Aprile 2009 hanno affrontato la realtà del momento e tutta la fase successiva al sisma, lo spirito di servizio con cui hanno operato nelle condizioni più difficili, insieme ai precari assunti nei primi mesi del 2010.
Ancora oggi alcuni dipendenti lavorano nei container o nelle sedi provvisorie. Questa fase è stata affrontata in maniera caotica e senza un’effettiva programmazione.
Oggi se ne paga lo scotto, visto che in Comune non è del tutto chiaro il ruolo di ognuno e quando le cose vanno male alcuni fra i dirigenti e gli amministratori urlano e sbraitano.
In un clima di grande nervosismo si fatica anche ad avere rapporti normali fra colleghi e con i cittadini che sempre più spesso scaricano il loro disagio sui lavoratori del Comune.
Tutto questo per uno stipendio sempre più inadeguato che l’inflazione sta erodendo.
E’ giunto il momento di dire basta a questo stato di cose, poiché la ricostruzione appare una sfida complessa e delicata, che richiede attenzione e puntualità.
Non si può progettare il futuro sulle incomprensioni e le accuse reciproche, mentre va restituita dignità a tutti i lavoratori.
Apprezziamo pertanto la volontà dell’assessore al personale di aprire un tavolo di confronto con i sindacati per la riorganizzazione della dotazione organica, ma aspettiamo un segnale di svolta rispetto alla contrattazione decentrata, espressione concreta del ruolo sindacale nella rappresentanza dei lavoratori e strumento di monitoraggio delle condizioni di lavoro dei dipendenti.
Nello specifico vanno recuperati al fondo 83.000 euro precedentemente sottratti, bisogna procedere con estrema urgenza a liquidare la produttività del 2011 ed attuare le progressioni economiche orizzontali dell’anno 2010.
D’altro canto il contratto nazionale è bloccato da un biennio, il fondo economico deve ridursi ogni anno (vedi Legge Brunetta) e alcuni istituti sono congelati, come ad esempio le progressioni economiche orizzontali dal 2011 al 2014.
Inoltre sono stati posti dei limiti ai concorsi interni e si prevede la riduzione degli organici, come imposto dalla politica scellerata di revisione della spesa pubblica attuata dal governo Monti.
Il “concorsone” rappresenta quindi un’occasione per integrare l’organico del Comune dell’Aquila, ma l’apporto di ognuno deve essere armonizzato in un progetto di rilancio della macchina amministrativa.
Certo, i problemi in campo sono tanti e le 128 assunzioni previste non bastano ad integrare la dotazione organica in maniera adeguata alle esigenze dell’Ente, né si può prescindere dall’adeguata valorizzazione di chi rappresenta la “memoria storica” del Comune dell’Aquila e può esprimere un consolidato professionale di tutto rispetto.
Le cose non sono scontate come qualcuno vorrebbe far credere, perché l’elemento motivazionale può fare la differenza nel duro impegno, necessario per la ricostruzione della Città.
E’ arrivato pertanto il momento di mettere da parte le incomprensioni e lavorare seriamente per cogliere le sfide imposte dalla fase difficile che stiamo vivendo.''