I tanti perchè dei ritardi della ricostruzione

Intervista all'ing. Paolo De Santis

21 Aprile 2010   14:21  

Al nostro microfono il presidente dell'Ordine degli ingegneri dell'Aquila Paolo De Santis spiega perché si sono verificati gravi ritardi nella ristrutturazione delle case classificate B e C, che pure era un passaggio fondamentale della soluzione dell'emergenza abitativa post-sismica. In base alla falsa premessa che tanto ''le abitazioni meno danneggiate si sarebbero ristrutturate in breve tempo'', è stato infatti determinato il numero degli appartanti del progetto Case da realizzare.

E si è dovuto poi porre rimedio ala mancanza di un tetto per migliaia di terremotati che non sono riusciti nei tempi previsti a tornare in casa, prolungando la permanenza negli alberghi della costa, compromettendo però in questo modo la ripresa economica e sociale del cratere sismico.

De Santis esprime dubbi sul progetto CASE, costato 2650 euro al metro quadro per realizzare manufatti di edilizia popolare, perché di fatto è stata creata in pochi mesi una nuova città, che pone ora grossi problemi di carattere urbanistico e di vocazione-identità del territorio,

Tornando ai ritardi della ricostruzione leggera: essi si sono accumulati a causa principalmente della scarsa chiarezza ed efficacia operativa delle ordinanze della Protezione civile, che hanno posto tecnici e professionisti davanti a continue incertezze interpretative.

Ad esempio: se in un abitazione si sono rotte a causa del sisma una parte delle maioliche del bagno, viene finanziato tutto il rifacimento della parete maiolicata, o solo la sostituzione delle mattonelle rotte? L'Ordinanza non era chiara, e per questa e altre decine di questioni, si sono susseguite continue riunioni tra professionisti e Protezione civile, per poter arrivare ad una esatta definizione del costo dell'intervento e delle progettazioni.

Ci si è poi messo il prezzario regionale errato. Per le fibre di carbonio, necessarie a rinforzare i nodi di congiunzione tra travi e pilastri, era stato ad esempio indicato un costo quattro volte superiore, rispetto a quello reale e congruo. La sola correzione di questa voce del prezzario ha determinato lo stallo delle pratiche e delle domande di finanziamento.

Altro fattore di ritardo, che De Santis ammette, è l'accaparramento da parte degli studi professionali di una mole eccessiva di progetti, che poi, in mancanza di adeguato personale, viene ora smaltito con lentezza. ''In un regime di libero mercato - afferma però De Santis - era inevitabile e doveva essere previsto''.

Il presidente dell'Ordine, esprime poi preoccupazione per la ricostruzione dei piccoli borghi del cratere sismico. Serve, afferma un progetto chiaro e una definizione dei fondi a disposizione. I tempi, prevede Santis, comunque saranno molto lunghi.

Il presidente dell'Ordine lancia poi una provocazione: la ricostruzione di fatto è finanziata con i soldi incassati dallo Stato ogni tre mesi grazie alle lotterie. I ritardi burocratici, e la farraginosità delle ordinanze di fatto consentono al governo di erogare i fondi della ricostruzione man mano e con il contagocce. Sarà un caso?

Oppure vale il vecchi adagio secondo cui ''la politica oggi è l'arte di negare l'evidenza attraverso la burocrazia che la complica''.

Filippo Tronca

 

 


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