II piano di ricostruzione di Barete, e il nodo delle seconde case terremotate e senza contributi

24 Aprile 2012   13:58  

"Il Comune di Barete e' stato estremamente determinato e puntuale nell'attuazione di tutte le procedure, previste dal decreto commissariale 3/2010, necessarie per giungere oggi alla sottoscrizione dell'intesa sul Piano di Ricostruzione: uno strumento di progettazione indispensabile - ha ricordato il Commissario delegato Gianni Chiodi - per definire in maniera puntuale e affidabile le stime dei costi di ripristino dell'edilizia privata e pubblica e dei sottoservizi e, quindi, poter chiedere al Ministero dell'Economia risorse aggiuntive per i Comuni danneggiati dal sisma".

"Ringrazio il sindaco di Barete - ha aggiunto - che oggi, in questa data storica per il cratere, firma con me la prima intesa sui piani di ricostruzione e ringrazio la Struttura Tecnica di Missione, oggi Ufficio Coordinamento Ricostruzione, che ha verificato la congruita' del quadro finanziario e il rispetto della normativa vigente".

La spesa complessiva per l'attuazione degli interventi previsti dal piano di ricostruzione di Barete, relativo agli ambiti 'Piedi il vicolo' e 'Senzano' dove risiede circa il 90% degli abitanti, ammonta a circa 50,6 milioni di euro, di cui 1,4 milioni gia' reperiti tramite il decreto 64/2011 per il rifacimento di un edificio storico cittadino, che - come ha annunciato il sindaco di Barete - sara' presto trasformato in Museo civico.

Nello specifico 44,9 milioni saranno destinati al ripristino degli edifici privati, 1,5 milioni all'edilizia pubblica e 3,9 milioni al rifacimento delle reti dei servizi, delle strade e degli spazi pubblici.

Si tratta del primo piano di ricostruzione approvato nel cratere, sottoscritto oggi dal Commissario delegato e dal sindaco del Comune, dopo avere ottenuto il nulla osta dalla Provincia dell'Aquila il 18 aprile scorso.

La redazione del piano e' stata affidata ai tecnici comunali dell'ufficio Sisma di Barete, affiancati da un consulente esterno, il prof. Marco D'Annuntis dell'Universita' di Camerino, che si sono avvalsi della collaborazione con la Struttura Tecnica di Missione.

Alla struttura commissariale sono stati consegnati finora, in maniera formale, 24 piani di ricostruzione (compresi la frazione di Onna e il centro storico dell'Aquila). 

Sono prossimi all'intesa, oltre che Rocca di Mezzo prevista per il prossimo 30 aprile, 4 Comuni: Bussi sul Tirino, Brittoli, Ofena e Barisciano (maggio).

Altri 7 Comuni (Civitella Casanova, Cugnoli, Montebello di Bertona, Popoli, Rocca di Cambio, Ovindoli e Lucoli) stanno predisponendo le integrazioni richieste ed entro giugno giungeranno all'approvazione del piano.

Sono in avanzata fase di elaborazione dei piani anche Barisciano (altri ambiti), Goriano Sicoli, San Pio delle Camere (Castelnuovo), Cocullo (rione San Nicola), Villa Sant'Angelo e Sant'Eusanio Forconese, che tra la seconda meta' di giugno e gli inizi di luglio approveranno l'intesa. 

Ulteriori 4 piani: Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio, Santo Stefano di Sessanio e Villa Santa Lucia, sono stati gia' adottati ed e' in corso il periodo per la pubblicazione delle osservazioni (30 giorni) da parte dei cittadini, quindi entro gli inizi di agosto si prevede che saranno approvati. 

Altri 20 piani di ricostruzione sono in corso di redazione e si stima che saranno adottati entro la fine dell'anno. 

Discorso a parte per il Comune dell'Aquila, il quale dopo l'adozione in Consiglio del piano, sta dando corso a tutti gli adempimenti previsi dal decreto commissariale n. 3.

C'è poi la questione delle seconde case di chi ha già una prima casa finanziata e delle seconde case dei non residenti per cu è previsto solo se in aggregato il rifacimento delle parti comuni.  

Per il resto il Governo darà finanziamenti solo per:

- le parti private al 100% solo per le prime case

- le parti private all'80% e fino a 80.000€ per le seconde case, e solo per chi non ha già usufruito di contributi per le prime case

- le parti private all'80% e fino a 80.000€ per i locali adibiti ad uso professionale (studi e negozi)

Il rischio è che se il proprietario di una seconda casa esclusa, non avrà i soldi per fare da sè, molte case dei centri storici terremotati rimarranno scatole vuote o ruderi e ad essere compromesso sarebbe l'unicum urbano e architettonico di tanti splendidi paesi medioevali e che con la ricostruzione avrebbero potuto avere l'occasione irrpetibile di un rifacimento e restauro di alto valore cultuirale e strategico. Per fare un altro esempio relativo al centro storico del'Aquila: l'Hotel Sole classificato avrebbe diritto a solo ad un misero contributo di 80mila euro.

Il commissario Chiodi a tal proposito ha spiegato: ''Solo una volta approvati tutti i piani di ricostruzione avremo un quadro esatto della situazione e potremmo redarre una quantificazione economica,  per poter poi andare dal Governo a chiedere le risorse necessarie anche per le seconde case escluse da contributi ''


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