Il giudice del tribunale di Teramo, Marina Tommolini, era ancora nel suo ufficio quando due individui, passando per il cancelletto di un'abitazione confinante con il cortile del magistrato, sono penetrati nella proprieta' privata. Sono stati visti da un testimone che pero' e' riuscito a scorgere solo le sagome avendo problemi agli occhi. I due balordi, non si sa se possano essere gli stessi che nella notte tra venerdi' e sabato hanno dato fuoco alla sua auto e a quella del maresciallo Spartaco De Cicco, sono poi scappati dal retro. L'inquietante episodio si e' verificato intorno alle 18,30 di ieri e la dice lunga sul senso di sfida lanciato dalla criminalita' alle istituzioni.
Ieri il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica avrebbe dovuto assegnare la scorta al magistrato. Ma non c'era nessuno e cosi' i magistrati della Corte d'appello dell'Aquila Armanda Servino e Aldo Manfredi, il presidente del tribunale di Teramo Giovanni Spinosa, il giudice del tribunale di Giulianova Giovanni Cirillo assieme ad altri cinque magistrati hanno improvvisato un sit in davanti all'abitazione della Tommolini in via Colombo a Martinsicuro in segno di protesta e di solidarieta' con la collega.
Sono stati a presidiare l'abitazione del gip minacciato fino a verso l'una, facendole compagnia all'esterno. A svolgere il servizio di vigilanza, quello vero stavolta, c'erano sei carabinieri, due dei quali sono rimasti a fare la scorta al giudice fino a questa mattina. In tanti hanno partecipato al sit in. Gente comune, il sindaco di Martinsicuro Abramo Di Salvatore, giornalisti e fotografi.