Il 25 aprile per non dimenticare la barbarie

26 Aprile 2010   12:05  

25 aprile, festa della liberazione dall'oppressione nazi-fascista e della riunificazione nazionale, a L'Aquila, città in ginocchio, come all'indomani della guerra, che qui lasciò una lunga scia di di sangue e dolore, città che all'indomani del sei aprile ha conosciuto davvero la solidarietà di tutti gli italiani.

A piazza dei nove martiri, tra i palazzi incerottati, varie cerimonie davanti la targa che ricorda i giovani aquilani fucilati dai tedeschi del 23 settembre 1943. Prima quella istituzionale del Comune, poi quella di Rifondazione comunista, e infine quelle a che avuto come protagoniste carriole questa volta piena di fiori.

Alla villa comunale si è celebrato poi l'omaggio ai Caduti della Patria, con alzabandiera, inno nazionale e deposizione della corona di fiori alla presenza delle massime autorità istituzionali.

Altre commemorazioni a Filetto, dove i i nazi-fascisti uccisero 17 persone e diedero fuoco al paese. E infine ad Onna. Un corteo silenzioso ha attraversato le macerie del paese con dentro il cuore il ricordo delle vittime della furia della terra, nella notte del sei aprile, e quelle della follia della Storia, in un giorno di primavera del 1944, quando 17 onnesi furono fucilati per rappresaglia. E in quel silenzio assorto polemiche e contestazioni che hanno segnato anche questo 25 aprile sono solo echi lontanissimi.

 

 

 

 

 


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