Il Delfino cade ancora: Juve Stabia-Pescara 3-2

Rigore-beffa dei campani che vincono al 90'

24 Settembre 2011   16:59  

Adesso c'è da capire cosa si sia inceppato nel motore biancazzurro. Un Pescara apatico e privo di grinta cede il passo ad una Juve Stabia che centra la prima vittoria nel suo campionato. Grande prestazione dei padroni di casa che, grazie anche al caldissimo tifo del “Menti”, dà per tutto l'arco dei novanta minuti l'impressione di poter domare gli uomini allenati da Zeman. L'assenza di Verratti si fa sentire a centrocampo, così come in difesa pesano i forfait di Capuano e Romagnoli.

Braglia, come anticipato in fase di presentazione, rinuncia alla difesa a tre per schierare un più prudente 4-4-2. Nelle "vespe" il pacchetto di difesa è composto da Dicuonzo e Zito sugli esterni, mentre centralmente giocano Baldanzeddu e Scognamiglio. Il compito di pungere, è il caso di dirlo, è affidato alla coppia Sau-Danilevicius. Nel Pescara Kone non ce la fa, al suo posto Zeman schiera Gessa. Rispetto alla gara di Reggio Calabria l'altra novità è rappresentata da Togni, che sostituisce Marco Verratti, infortunatosi in settimana.

La partita. Contrariamente a quanto si poteva ipotizzare alla vigilia sono i padroni di casa a tentare di imporre il proprio gioco, con i difensori biancazzurri leggermente in difficoltà. Tuttavia la prima vera palla-gol della gara è targata Lorenzo Insigne: l'attaccante napoletano, infatti, prova ad ammutolire il "Romeo Menti" con una conclusione da oltre 30 metri che crea non poche difficoltà a Colombi. E'l'unica vera occasione ospite in un primo quarto d'ora che vede il Pescara in affanno a causa del grande pressing della squadra di Braglia. A conferma di quanto detto parlano le occasioni: all'undecisimo Anania arriva con le punta delle dita su un bel tiro in diagonale di Erpenn e, appena quattro minuti dopo, la Juve Stabia si vede annullare il gol del vantaggio per outside di Danilevicius sulla respinta di un ottimo Anania. Ma è proprio nel miglior momento dei campani che il Delfino trova il gol: Togni trafigge Colombi su calcio di punizione, trovando una grande realizzazione dai 25 metri.

La partita a questo punto decolla e, ancor più che nei primi minuti di gioco, piovono occasioni da una parte e dall'altra: al trentaduesimo sono ancora i padroni di casa a farsi vedere dalle parti di Anania con Sau che controlla in area un bel lancio ma colpisce male verso la porta; sul capovolgimento di fronte, Insigne ancora dalla distanza cerca il palo opposto senza inquadrare lo specchio della porta.

Al minuto numero 38' arriva il pareggio della Juve Stabia: clamorosa palla persa dal centrocampo biancazzurro e ottimo assist di Scozzarella per Danilevicius che, di piattone destro, insacca alle spalle del numero uno abruzzese. Il lituano si conferma così bestia nera per il Delfino, al quale aveva fatto mare anche lo scorso anno in un Pescara-Livorno.

Il primo tempo si chiude nello stupore generale per un Pescara irriconoscibile rispetto alle ultime uscite, ma nei secondi quarantacinque minuti sono poche le cose a cambiare. Infatti, pronti via, dopo quattro minuti dall'inizio del secondo tempo la Juve Stabia completa la rimonta grazie a Scozzarella che approfitta di un pallone vagante al limite dell'area dopo una bella azione corale dei suoi.

Zeman non sa come dare la scossa ai suoi: nonostante lo svantaggio, il Pescara non riesce a creare occasioni degne di nota, complice anche la bolgia del “Menti”. I gialloneri sembrano essere meglio schierati a difesa della propria area di rigore, pur lasciando il possesso palla agli ospiti. Al ventesimo della ripresa con l'uscita di Danilevicius per Di Tacchio, Braglia ridisegna la sua squadra con un 4-5-1 il cui unico compito è quello di difendersi per sfruttare il contropiede. L'allenatore biancazzurro prova a rispondere con un doppio cambio togliendo l'invisibile Sansovini per Soddimo e sostituendo Kone con Gessa. Al 26' arriva il pareggio del Delfino che, come nel primo tempo, riesce a segnare nel momento di minor splendore della sua gara. Per l'arbitro Velotto l'intervento di Balzanzeddu è punibile con il rigore: dagli undici metri arriva il quinto gol di Ciro Immobile che trova il 2-2.

A questo punto la Juve Stabia torna ad attaccare, giocando la partita della vita: al 33' Anania si esalta sull'imperioso colpo di testa del centrale Scognamiglio, confermando l'ottima prestazione della giornata nonostante i due gol subiti.

Il finale di gara è veramente drammatico per il Pescara: Bocchetti trattiene in area Raimondi e si fa espellere, dando quindi la possibilità a Erpen di segnare il gol che vale i tre punti su calcio di rigore.

Vittoria meritata quindi per i campani che colgono il primo successo dopo cinque partite. Per la compagine biancazzurra, seconda peggiore difesa del campionato alle spalle del Gubbio, c'è da rivedere sicuramente tanto in vista della prossima gara interna con l'Albinoleffe, gara in cui sarà piena emergenza difesa, con Romagnoli e Capuano indisponibili più lo squalificato Bocchetti.

JUVE STABIA (4-4-2): Colombi; Dicuonzo, Baldanzeddu (27' st Maury), Scognamiglio, Zito; Cazzola, Mezavilla, Scozzarella (28' st Raimondi), Erpen; Danilevicius (18' st Di Tacchio), Sau. All. Braglia.

PESCARA (4-3-3): Anania; Zanon, Brosco, Bocchetti, Balzano; Gessa (20' Kone), Togni, Cascione; Sansovini (20' st Soddimo), Immobile, Insigne. All. Zeman.

Arbitro: Massimiliano Velotto di Grosseto (Salvatore Longo di Paola - Marco Avellano di Busto Arsizio)

Reti: 26' pt Togni, 38' pt Danilevicius, 4' st Scozzarella, 26' st Immobile rig., 44' st Erpen rig.

Espulso: 43' st Bocchetti. Ammoniti: 5' pt Balzano, 24' pt Mezavilla, 47' Soddimo

 

Daniele Polidoro


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