Il Governo: ''In Abruzzo ok il voto a maggio''. Vacca: ''Cialtroni'', Acerbo: ''E' inciucio''

10 Dicembre 2013   12:27  

ll vice ministro dell'Interno, Filippo Bubbico, ha risposto oggi, alla Camera dei Deputati, alle interrogazioni presentate dai parlamentari abruzzesi Gianni Melilla (Sel) e Gianluca Vacca (Movimento 5 Stelle) sull'accorpamento delle elezioni per il Consiglio regionale, in Abruzzo, con le elezioni per il Parlamento europeo, a maggio 2014, in applicazione delle norme sull'election day.

Dal vice ministro, che ha fatto riferimento, nel suo intervento, ad un parere espresso a riguardo dall'Avvocatura dello Stato e ha ricordato un auspicio espresso dal Consiglio dei ministri, e' sostanzialmente arrivato il via libera all'accorpamento delle due consultazioni, in un'ottica di contenimento della spesa pubblica e in ossequio al principio dell'election day previsto da un decreto legge del 2011.

Il deputato Gianni Melilla (Sel) definisce criminale l'atteggiamento del governo. .

"Sono scandalizzato dalla sua risposta", ha detto Melilla in aula rivolgendosi a Bubbico, e dal "comportamento criminale del governo e del ministero dell'Interno. Ricordo che in Abruzzo il sistema elettorale e' stato di recente riformato (ad agosto), nonostante lo statuto regionale lo vieti in prossimita' della scadenza del mandato''.

Per il capogruppo di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, si tratta di inciucio

''Data elezione? Il governo Pd da' una mano alla giunta di centrodestra. Chi e' causa del suo mal, non se ne dolga. Ero sicuro che il 'Governo dell'inciucio' avrebbe coperto la 'decisione-Chiodi' sulla data delle elezioni. Nonostante le grida manzoniane del Pd abruzzese. Siamo abituati ad assistere alla netta contraddizione tra quello che si dice in Abruzzo e quello che si fa a Roma". 

Al viceministro Bubbico risponde in modo rabbioso anche il deputato 5 stelle Gianluca Vacca che parla di caltroneria e atteggnialetno pilateco del governo delle larghe intese.

''Oggi il Ministero dell'Interno ha risposto alla nostra interrogazione sulle elezioni abruzzesi (qui il testo), dove noi chiedevamo molto semplicemente come sia possibile che una legge dello Stato possa derogare uno Statuto regionale, e come sia possibile che le leggi vengano calpestate e piegate ad uso e consumo delle maggioranze al governo.

Il Governo è stato a dir poco pilatesco, poiché non ha risposto alle nostre domande allineandosi a quanto portato avanti a livello regionale.

La questione è nota: lo Statuto della Regione Abruzzo prevede che le elezioni si debbano svolgere entro 3 mesi dalla scadenza della consiliatura; la norma della spending review però prevedeva l'accorpamento forzoso delle elezioni amministrative a quelle nazionali ed europee nel caso in cui si svolgano lo stesso anno.

I problemi però sono di salvaguardia della democrazia, e di rapporti tra le fonti legislative: come si può tollerare che una giunta e un intero consiglio regionale durino 5 mesi oltre la scadenza del mandato?

Se le elezioni europee si fossero svolte ad ottobre, Chiodi e questo governo dell'inciucio avrebbero spinto la consiliatura fino a 10 mesi oltre la scadenza?

E poi, se Chiodi volesse veramente operare nell'ambito della salvaguardia della democrazia, perché non ha fatto sì che si accorpassero le regionali alle elezioni nazionali di febbraio?

In questo caso si sarebbero potuti coniugare la norma prevista dalla spending review con lo Statuto regionale.

E invece no, la giunta Chiodi e la finta opposizione del PD-L in consiglio regionale sono ben saldi sulle loro poltrone, e pur di continuare ad occupare gli scranni regionali, violano con molta disinvoltura la Costituzione e la democrazia.

Con il rischio che le future elezioni regionali vengano invalidate dal TAR....

Ma d'altronde, cosa aspettarsi da un paese dove anche il Parlamento, il Governo e lo stesso Presidente della Repubblica sono illegittimi e incostituzionali?

PS

A proposito delle clownerie del PD-L: i rappresentanti regionali farebbero bene a chiarirsi con il loro stesso governo nazionale: qual è la posizione ufficiale del PD-L?

Quella starnazzata dai vari Paolucci e D'Alessandro, o quella ufficiale espressa dal Governo oggi e in sede di consiglio dei ministri?

Noi la risposta ce l'abbiamo, anche perché verba volant, scripta manent: nam hominum verba foliis caducis leviora sunt!''

 

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE

Interrogazione a risposta scritta 4-01570
presentato da

VACCA Gianluca

testo di
Lunedì 5 agosto 2013, seduta n. 65VACCA, COLLETTI e DEL GROSSO.

Al Ministro dell'interno. 

Per sapere

premesso che:

il 14 dicembre 2013 scade il mandato del Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e dell'intero consiglio regionale abruzzese;

l'articolo 5 della legge n. 165 del 2 luglio del 2004 prescrive che gli organi elettivi delle regioni durano in carica per cinque anni e che il quinquennio decorre per ciascun consiglio dalla data delle elezioni;

come stabilito dall'articolo 86 dello statuto della regione Abruzzo le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale e il Presidente della giunta sono indette entro tre mesi dalla scadenza della legislatura secondo le modalità stabilite dalla legge elettorale regionale;

come stabilito dalla legge elettorale regionale le elezioni devono svolgersi non oltre tre mesi dalla scadenza della legislatura;

il presidente del consiglio regionale e della giunta regionale dell'Abruzzo hanno posto ai vertici del Ministero dell'interno un quesito sull'accorpamento delle elezioni regionali abruzzesi con quelle europee;

il Ministero dell'interno ha posto il quesito sull'abbinamento delle elezioni regionali in Abruzzo con quelle europee all'Avvocatura dello Stato;

l'Avvocatura considera che «qualora venisse impugnato il provvedimento che indice lo svolgimento del le elezioni regionali nella stessa data in cui si terranno le elezioni europee, la questione di costituzionalità dell'articolo 6 della legge regionale abruzzese, nella parte in cui non fa salve l'applicazione dell'articolo 7 del decreto legge n. 98 del 2011, potrebbe essere sollevata in via incidentale dal giudice adito. Allo stesso modo, in quello stesso giudizio di impugnazione, potrebbe anche essere sollevato, per le opposte ragioni sopra illustrate, anche la questione di incostituzionalità dell'articolo 7, secondo comma del decreto-legge n. 98 del 2011, nella parte in cui non fa salva la compatibilità con i rispettivi ordinamenti»;

la stessa avvocatura dello Stato nel proprio parere, ritenendo prevalente l'interpretazione secondo la quale le elezioni regionali dovrebbero essere celebrate negli stessi giorni in cui si terranno le elezioni europee consiglia alla regione Abruzzo come soluzione idonea a fugare ogni residuo dubbio sull'abbinamento delle elezioni di modificare il primo comma dell'articolo 6 della legge regionale n. 9 del 2013:

in base a quale principio o norma giuridica, pur modificando la legge elettorale della regione Abruzzo, come da suggerimento dell'Avvocatura dello Stato, possono essere svolte le elezioni regionali contemporaneamente alle elezioni europee nelle date comprese tra il 22 e il 25 maggio 2014, considerando che lo statuto della regione Abruzzo fissa entro tre mesi dalla scadenza del mandato l'indizione delle elezioni per il rinnovo del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale;

e se dunque una legge ordinaria dallo Stato, per giunta attuata attraverso un decreto-legge convertito, possa derogare una norma statutaria regionale, tenendo presente il principio costituzionale dell'autonomia statutaria delle regioni nonché gli articoli 117 e seguenti della Costituzione, ravvisandovi, in caso, una palese incostituzionalità dell'eventuale decreto di spostamento delle elezioni. (4-01570)

 


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