Il Pdci contro Cialente: si assuma le sue responsabilità

''Assurdo affidare ricostruzione a un condannato''

19 Agosto 2009   12:58  
Scrive Angelo Ludovici, segretario provinciale dell'Aquila del Pdci:

E' un vecchio ritornello quello di scaricare sugli altri le responsabilità e per difendersi dai punti dolenti del malfunzionamento del Comune di L'Aquila.
E' sintomatica di questa brutta abitudine la dichiarazione rilasciata dal Sindaco Cialente ad “Abruzzo 24 Ore” il giorno 17 agosto. Infatti egli testualmente dichiara: “... I ritardi burocratici nell'iter delle ristrutturazioni, per l'erogazione degli assegni per l'autonoma sistemazione, per i puntellamenti dei palazzi pericolanti, dipendono da altri enti, la macchina comunale ha fatto l'impossibile per smaltire le migliaia di pratiche piovute sulle scrivanie di impiegati in numero insufficiente, terremotati anche loro, e che hanno lavorato a ritmi insostenibili...”.
Non si mette in dubbio che i dipendenti comunali siano sottoposti ad un ritmo di lavoro disagiato (non retribuito), ma la macchina comunale non funziona per ragioni più complesse e di fondo.
Affrontare questo problema solo con l'insufficienza di personale è un altro modo per sfuggire ad una vera e seria riorganizzazione dell'Ente.
Le denunce dei cittadini sono legittime: ad esempio perché è stato pagatosolo il mese di aprile per l'autonoma sistemazione! In termini di lavoro burocratico quanto tempo comportava in più per pagare anche maggio-giugno e luglio! Cinque dieci minuti in più.
Questa è la differenza. E allora perché non sono stati pagati anche i mesi successivi: per negligenza o per...mancanza di soldi! Se è così, ma non credo, la situazione è ancora più grave.
Il Sindaco richiama inoltre che “i ritardi burocratici nell'iter delle ristrutturazioni, per i puntellamenti dei palazzi pericolanti...dipendono da altri Enti..”.
Anche qui i cittadini sono le vittime non di altre istituzioni ma di un modo di funzionare degli Uffici comunali accentrato su due o quattro persone...due delle quali non sono neanche dipendenti comunali.
Se un cittadino deve verificare lo stato della sua pratica nella zona rossa si deve rivolgere o alle gentilissime signorine che non sono dipendenti comunali oppure alle figure emergenti del Comune: l'Istruttore direttivo Galassi ed il Funzionario Di Gregorio.
Gli altri tecnici comunali sono sottoutilizzati e per alcuni versi anche ingombranti.
In considerazione del fatto che i due tecnici detengono i rapporti con le imprese che devono provvedere al puntellamento della zona rossa e che, sicuramente, la mole di lavoro è impegnativa, è possibile ridistribuire adeguatamente i trentasei blocchi tra tutti i tecnici comunali!
Quando si danno le responsabilità agli altri Enti, bisognerebbe portare degli esempi.
Non è così, è solo una dichiarazione di principio, lo scaricabarile funziona.E' proprio per questo motivo che riporto una mia diretta esperienza: la Soprintendenza ha effettuato un sopralluogo il giorno 8 giugno, la relazione viene inviata al Comune il giorno 11 giugno e, successivamente, non si sa per quale motivo, il giorno 23 giugno, la pratica viene protocollata al Comune il giorno 12 ed agli inizi di agosto la pratica ancora non veniva assegnata alla Ditta.
Solo con gli interventi personali è stato possibile “ritrovare” la pratica e trasmetterla alla Ditta. Ritrovare la pratica ha significato 720 km in macchina, due giorni in giro per la città: Ufficio tecnico, COM1, Bazzano, Soprintendenza, Comune (di pomeriggio ufficio chiuso).
Questa è la condizione drammatica del Comune dell'Aquila: a ciò bisogna aggiungere le cose già denunciate in precedenza.
I cittadini devono avere la massima fiducia nei tecnici e negli impiegati comunali. E, con tutti gli sforzi che uno può fare, in un paese in cui si parla di moralità pubblica, si invocano personaggi storici per ridare la fiducia dei cittadini alle istituzioni, non è possibile che la direzione della ricostruzione del centro storico venga assegnata ad un funzionario che ha subito una condanna per una questione che è sotto gli occhi di tutti: la metropolitana.
Altro che terremoto del 6 aprile.

 


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