''Il Polo farmaceutico aquilano può crescere ancora ma il governo faccia la sua parte"

02 Marzo 2012   11:10  

"Un'importante novità che potrebbe produrre effetti positivi per il futuro del Polo farmaceutico aquilano è scaturita dal dibattito parlamentare e dal decreto sulle liberalizzazioni sul quale il governo ha posto la fiducia" dicono Umberto Trasatti, segretario Cgil L'Aquila e di Francesco Marrelli, segretario Filctem L'Aquila.

"Ci riferiamo in particolare al fatto che in Parlamento è stata modificata la normativa che prevedeva l'obbligatorietà della prescrizione del farmaco generico, una norma che non avrebbe aiutato il sistema sanitario nazionale ma che al contempo avrebbe penalizzato l'industria farmaceutica italiana e in particolare il polo aquilano, che sarebbe stato esposto alla concorrenza delle aziende internazionali specializzate nelle produzioni a basso costo.

Una concorrenza fondata soltanto sulla riduzione dei costi che le aziende italiane (ed aquilane) non sono in grado di sostenere, al punto che la stessa Menarini ha fatto balenare la possibilità di dover trasferire le produzioni all'estero riducendo  l'attività all'Aquila.

D'altra parte anche dopo il terremoto il settore chimico-farmaceutico ha continuato a rappresentare un comparto di eccellenza e di traino dell’economia provinciale, con le aziende farmaceutiche aquilane (Sanofi, Dompè e Menarini) che occupano circa 700 dipendenti (oltre 1000 con l'indotto) in un comparto che rappresenta il 30% delle forza lavoro del settore manifatturiero, una capacità produttiva cresciuta anche dopo il terremoto, quando le aziende hanno aumentato in modo significativo la produzione esportando per circa un terzo del valore totale dell’industria manifatturiera della provincia.

Numero importanti quindi, ma questo comparto all'Aquila può crescere ancora. E' indispensabile però dare concretezza e gambe ai programmi di investimento di cui si parla da alcuni mesi.

In particolare è necessario costituire un tavolo di settore presso il Ministero dello Sviluppo Economico così da realizzare un accordo di programma nel settore chimico-farmaceutico. Uno strumento molto utile, l’accordo di programma, per incentivare gli investimenti delle grandi imprese, una vera e propria opportunità di rilancio del territorio per realizzare iniziative di investimento e di sviluppo. 

Al ministro Barca in conclusione, che fra qualche giorno tornerà all'Aquila proprio per parlare del rilancio economico del dopo-sisma, chiediamo dunque di farsi parte in causa e primo attore (insieme alle istituzioni locali) di questo accordo di programma e delle nuove iniziative che le aziende farmaceutiche potranno mettere in campo per consolidare ed accrescere la loro presenza sul nostro territorio".


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