Il Presidente, papi e chef.

02 Luglio 2009   18:48  

Sig. Direttore,
non si sa  dove rivolgersi per ritrovare un po’ di fiducia nel futuro del nostro Paese. Un presidente del consiglio che si circonda di ragazze squillo, che frequenta minorenni  “disinibite”  più giovani delle sue figlie e spregiudicati procacciatori  di sesso in cambio di affari non lo avevamo mai avuto. Eppure la nostra storia è tutt’altro che virtuosa. Ora veniamo a sapere che persino la Corte Costituzionale per la quale nutrivamo  riverente rispetto e stima non è quella che appariva. Alla vigilia della decisione sul “lodo Alfano” due giudici della Corte si sono intrattenuti a cena con il presidente del Consiglio, il ministro della Giustizia, il sottosegretario Letta e i presidenti delle commissioni Affari costituzionali. E trattandoci da bambini deficienti ci vogliono far  credere che hanno parlato d’altro. Sfrontati, ci sfidano persino promettendoci altri amabili privati convivi. E se chiediamo sobrietà, trasparenza e altri stili di vita siamo accusati di volere un “nuovo totalitarismo”.
Scrivo dalla patria di Giuseppe Capograssi,  grande filosofo del diritto, membro della prima Consulta. Comparando alla loro la sua dottrina e la sua dirittura di vita, fatta di frugalità, riservatezza e studio, l’abisso morale in cui siamo caduti  dà le vertigini.
Ezio Pelino
Sulmona

 


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