Il Senato Accademico aquilano contro la legge 133

Di Orio: ''Un attacco inaccettabile''

31 Ottobre 2008   14:49  

Nella seduta del 30 ottobre 2008, il Senato  Accademico dell’Università degli Studi dell’Aquila ha approvato all'unanimità una serie di azioni di protesta da intraprendere contro la grave decisione del Governo di apportare tagli al finanziamento degli Atenei pubblici per il prossimo quadriennio.

Le decisioni assunte dal Senato Accademico riconfermano l'atteggiamento critico già espresso, con un'apposita mozione, nella seduta del 23 luglio 2008, all'indomani dell'approvazione del decreto legge 112/08.

Ieri, l'Organo di Governo accademico ha deciso, all'unanimità, di proclamare uno stato di mobilitazione per i giorni 30 ottobre e 14 novembre 2008 e di avviare, presso le singole Facoltà, due settimane di iniziative finalizzate alla discussione e sensibilizzazione sulla legge n. 133/08.

Sempre nella seduta di ieri, il Senato accademico ha deliberato di convocare l'Assemblea Generale di tutto il corpo accademico, per discutere criticamente su questi argomenti.  Il Senato ha inoltre  recepito una recente mozione del Consiglio Studentesco, con cui sono stati richiesti al Ministro Gelmini e al Presidente della Commissione Cultura del Senato on. Guido Possa, l’abrogazione degli articoli 15 e 66 della legge n. 133/08 e l'incremento dei fondi destinati all’Università pubblica italiana.

Durante la riunione, il Senato ha inoltre deliberato, seduta stante, l'interruzione dei lavori, per partecipare, su invito della componente studentesca, al corteo di protesta che era al momento in corso in città.

Il Rettore ha reputato necessario riconfermare con forza, la ferma opposizione alla legge n. 133/08, che determinerà inevitabilmente una profonda alterazione dei connotati pubblici del sistema universitario italiano, con drastiche limitazioni alle attività didattiche, di ricerca e dei servizi amministrativi, visto il taglio dei finanziamenti e la pesante limitazione del turn over. La legge contestata, comporterà inoltre l’inevitabile aumento delle tasse per gli studenti, precludendo ai giovani meritevoli le possibilità di accedere alla carriera universitaria.

“È  un palese attacco alla ricerca e al diritto all'Istruzione. - ha dichiarato il Rettore prof. Ferdinando di Orio, che ha aggiunto - “Il provvedimento legislativo mina alla base il sistema dell'istruzione pubblica  e getta le premesse della deriva privatistica dell'Università. I pesanti tagli previsti dalla legge 133/08 compromettono in modo sostanziale il funzionamento degli Atenei con ricadute fortemente negative sul piano della didattica, della ricerca e del diritto allo studio.”


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