Centro turistico del Gran Sasso: è - forse - il giorno della svolta. Dopo decenni di mala gestione la spa pubblica è sull'orlo del fallimento con sei milioni di euro di debiti, i creditori alle porte, nessuna possibilità da parte del Comune di coprire il buco e di fare investimenti per rendere competitivi gli impianti sciistici di Campo Imperatore. Una situazione disperata, a cui la delibera di giunta oggi in discussione in Consiglio vuole porre finalmente rimedio, dando il via libera alla privatizzazione.
L'indirizzo espresso prevede un bando pubblico europeo che dia in concessione le strutture del Ctgs e con l'obbligo di realizzare le infrastrutture necessarie al rilancio.
A privatizzare tutti d'accordo, anche nelle file dell'opposizione, il problema è invece l'appetibilità del bando di gara: serve un privato che ci creda davvero, disposto ad incollarsi il debito, investire 3.5 milioni di euro per l'adeguamento della funivia. E restano alcune incognite: va al più presto realizzato il Piano d'area, che prevede altri impianti d risalita, alberghi e varie infrastrutture entro i confini del Parco nazionale Gran Sasso Laga. Non tutti sono d'accordo alla cementificazione, tra questi in consiglio comunale l'Italia dei valori e Rifondazione. I sindacati, in particolare l'Ugl, vogliono che sia mantenuto a prescindere il livello occupazionale, ovvero le 33 unità lavorative, o avere garanzie da parte del Comune di una loro collocazione in un altro ente pubblico. Infine c'è il contenzioso irrisolto con i beni separati di Assergi, proprietari delle piste e di terreni strategici per il Piano d'area. Difficoltà di cui è ben consapevole il sindaco, ma la pista che era possibile imboccare per evitare il fallimento era forse una sola, e per di più in salita. Il voto è previsto per il primo pomeriggio.
Ricordiamo che la diretta del Consiglio può essere seguita su www.abruzzo24ore.tv
