Il degrado della politica favorisce i corrotti e gli incapaci

L'Aquila ne paga le conseguenze.E' ora di dire basta

26 Febbraio 2010   19:06  

Il quadro che sta emergendo delle vicende nazionali, che coinvolgono il sistema della Protezione Civile, sugli appalti di opere pubbliche milionarie agli amici di merende e di svago sessuale, sullo spreco di fiumi di denaro pubblico per le frivolezze offerte al G 8 tenutosi in città, mentre gli aquilani si leccavano le ferite, unito alla preoccupante accertata presenza di mafiosi oltre che di corrotti in Parlamento, fa inorridire i cittadini e deve scuotere una volta per tutte la Politica ed i Partiti... prima che sia troppo tardi.

I Partiti non possono limitarsi a giudizi a posteriori ad ogni fatto increscioso, ma dovrebbero prevenire non mettendo in lista persone poco pulite e non accettando intrecci e collusioni con il mondo affaristico.

Il denaro sprecato o finito nelle tasche dei disonesti, per di più in un contesto di crisi economica, è denaro tolto alle esigenze dei cittadini, alla creazione di posti di lavoro, alla ricostruzione delle case, al funzionamento di scuole ed ospedali.

Bisogna reagire, indignarsi e mobilitarsi per sconfiggere il malcostume nella gestione della cosa pubblica e nessuno può permettersi di giustificare o minimazzare quanto sta succedendo, che rischia di minare la coesione sociale e la vita democratica.

A L'Aquila, la percezione di questo sistema di corruttela in una situazione di difficoltà economica, di ritardi nella ricostruzione, di disgregazione sociale dovrebbe essere ancora più forte e preoccupante e dovrebbe spingere i diversi livelli di governo ad una risposta ferma ed unitaria.

Perché i Consigli: Comunale, Provinciale e Regionale, non si riuniscono insieme per alzare una voce - una sola voce - che dica Basta. Cambiamo pagina e ridiamoci una credibilità collettiva, necessaria per arginare le infiltrazioni malavitose e le forme di corruzione, ma anche per ripartire e per ricostruire la città insieme con i cittadini, senza delegare il compito ai santi protettori o al fato.

Noto, al contrario, silenzio e quasi rassegnazione, ma questo è il momento delle responsabilità e delle azioni concrete da parte delle Istituzioni Pubbliche. Chi non se la sente può pure scendere dell'autobus.

Lelio De Santis - Responsabile Enti Locali Italia dei Valori


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