Il direttore della Carispaq Tordera a un passo dall'addio
Il direttore generale della Carispaq Rinaldo Tordera è a un passo dall'addio dopo dodici anni ai vertici della istituto bancario aquilano, e da protagonista nella vita politica e culturale della città.
Sarà con ogni probabilità una risoluzione consensuale del contratto. Il rapporto tra il direttore Tordera e l'azionista di riferimento, la Bper di Modena, si è incrinato a seguito del coinvolgimento della filiale romana della Carispaq nell'inchiesta sulla presunta maxi-truffa da 170 milioni di euro operata dalla cosiddetta "banda dei Parioli", capeggiata dal consulente finanziario dei vip Gianfranco Lande, ora agli arresti.
All'attenzione degli inquirenti ci sono in particolare gli svariati milioni di euro investititi per conto di clienti di Gianfranco Lande e degli operatori finanziari a lui legati, transitati presso lo sportello romano della Carispaq e soprattutto le mancate segnalazioni segnalazioni di movimentazioni così importanti di denaro, come la normativa vigente in materia di riciclaggio invece imporrebbe.
Rinaldo Tordera è bene sottolinearlo non è accusato di nulla, ma la direzione di Modena gli rimprovera una mancata vigilanza sullo sportello romano, ed ha avviato una procedura di provvedimento disciplinare nei suoi confronti e del responsabile degli uffici ispettivi.
L'episodio dello sportello romano ha fatto seguito al coinvolgimento della Carispaq, nell'inchiesta sulla cosiddetta e presunta cricca interessata agli appalti post-sisma, con particolare riferimento agli incontri romani dei dirigenti della banca aquilana con Riccardo Fusi e Denis Verdini, inquisiti nell'inchiesta, e alla costituzione del consorzio Federico II.
Anche in questo caso nessuna accusa nei confronti di Rinaldo Tordera.
Ma il fatto che il cratere sismico aquilano rischia di diventare sempre di più un campo minato avrà un peso nelle decisioni della Bper, che sarebbe orientata a dirigere la Carispaq da Modena, senza nominare un nuovo direttore generale.
