"Non ho dormito questa notte, e ho ascoltato Bach". Esordisce così
il neo presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi oggi a L’Aquila,
per tenere una conferenza stampa sobria e piena di contenuti.
Un vero e proprio discorso presidenziale il suo. Con tante parole d’ordine che entreranno nel vocabolario dei cronisti.
New deal dei comportamenti,
ad esempio. Non posso credere spiega che l’astensionismo nasca dalla
sfiducia nei confronti della politica. E’ una protesta voglio credere,
per il comportamento dei protagonisti della politica. E io garantisco
che gli abruzzesi conosceranno una nuova classe dirigente e io sarò,
promette, un presidente sobrio integerrimo e responsabile.
E poi Abruzzo precursore:
non sono il presidente di Forza Italia e An, sottolinea, ma un
presidente regionale del Pdl, un grande partito riformista che sta per
nascere definitivamente in Italia.
"Il centrosinistra - commenta invece - è stato punito anche perché in
Abruzzo ha riproposto l’Ulivo che con Prodi ha dimostrato di non essere
in grado di governare”.
Ricorda poi di aver preso come candidato presidente più voti delle liste che l'hanno sostenuto.
Non solo narcisismo il suo, ma un modo di ricordare ai partiti e ai
caporioni locali del centrodestra che l'ultima parola spetta a lui.
E conferma: Rialzati Abruzzo e Mpa entrano nel gruppo consiliare del Pdl. La maggioranza avrà cioè un gruppo unico con grande risparmio di risorse economiche. "Spero - aggiunge - che anche l’opposizione faccia altrettanto”.
Ma Chiodi si scalda soprattutto quando spiega la sua rivoluzione meritocratica,
sarà cioè il merito l’unico metro di giudizio delle nostre scelte. E ai
giovani ribadisce: scordatevi il posto pubblico. No assisteremo più a
spettacoli come la tentata stabilizzazione dei portaborse. Per i
giovani serve formazione che non deve essere solo a vantaggio dei
formatori.
Emergenza assoluta per Chiodi è però la difesa dei posti di lavoro:
“Da economista vi dico che la crisi economica farà sentire i suoi
terribili effetti a Pasqua. Io come presidente della regione non posso
fare nulla per risolvere processi globali come le crisi finanziarie,
però posso aiutare i lavoratori con gli ammortizzatori sociali, posso
favorire l’insediamento delle imprese e la creazione di nuovi posti di
lavoro, controllare con rigore che aziende poco serie utilizzino la
casa integrazione solo a loro vantaggio, scaricando cioè i costi della
crisi sulle casse pubbliche”.
Altre parole chiave: welfare di concorrenza,
ovvero basta soldi facili a corporazioni e clientele. Basta
privilegi, compresi quelli di Giunta e consiglio. E poi ancora Tavolo
delle responsabilità per affrontare la crisi economica e risollevare la
situazione dell‘Abruzzo che ricorda più volte è in una situazione
disastrosa.
Un tavolo aperto a tutta la classe dirigente abruzzese e ai sindacati che ci stanno.
Negli
enti annuncia ci sarà uno spoil system cioè la sostituzione dei
dirigenti e presidenti di enti strumentali ma non sarà uno spoil system dolce, non arrogante e brutale come quello che ha fatto la il centro sinistra.
E ancora: niente tasse ma risanamento dei conti, Per Chiodi questo è un aut-aut il che significa che nel 2009 bisognerà fare sacrifici.
Riferendosi infine alla vicenda D’ Alfonso Gianni Chiodi ricorda infine: “ Un avviso di garanzia non è una condanna”.
Ma aggiunge: "Mi auguro che riuscira' a provare la sua estraneita'. Ho un debole per i sindaci. I sindaci non prendono denaro. Se D'Alfonso sarebbe una delusione enorme". Sono dispiaciuto dal punto di vista umano perche' gia' "un avviso di garanzia e' fortemente stigmatizzante nei confronti di un politico. Poi magari dopo sette anni sara' assolto completamente, ma sara' distrutto politicamente come persona. In Abruzzo e' gia' accaduto. Auguro a D'Alfonso di chiarire la sua posizione anche se ritengo che la Magistratura abbia riflettuto molto per emettere un provvedimento cosi' dirompente. Confesso di essere molto perplesso"