Il finto commercialista Bellini non pagava neanche la Tarsu

07 Marzo 2011   10:05  

Giacomo Bellini, il falso commercialista finito agli arresti domiciliari con le accuse di truffa e appropriazione indebita, non pagava nemmeno la Tarsu, la tassa sui rifiuti.

Bellini infatti non avrebbe mai presentato l'auto-denuncia per pagare la tassa nella sua prestigiosa mansarda in affitto in viale D'Annunzio, nello stesso palazzo dove si trova il suo studio di consulente fiscale.

Nelle settimane scorse, i tecnici del Comune di Pescara, grazie a controlli incrociati, hanno scoperto che tra imposte non versate, sanzioni e interessi, Bellini dovrà pagare ben 3.214 euro.

Entro 30 giorni, altrimenti, scatterà l'avviso di accertamento e poi l'ingiunzione di pagamento, con relativo pignoramento dei beni.

Bellini sarebbe responsabile di un gigantesco imbroglio a danni di diversi cittadini abruzzesi ai quali si presentava come commercialista, con tanto di pergamena di laurea (falsa) esposta nello studio.

Le indagini sono partite a gennaio, quando le Fiamme Gialle hanno ricevuto le prime denunce di alcuni contribuenti che si erano affidati al finto commercialista e consulente fiscale per il pagamento delle tasse e dei contributi previdenziali ed assistenziali, e in alcuni casi per la tenuta della contabilita' di attivita' commerciali.

Quei pagamenti, sempre secondo la Finanza, non sono stati mai effettuati e nella rete di Bellini sarebbero finite almeno 31 persone, cioe' pensionati, piccoli artigiani e commercianti che hanno presentato denuncia fino al 18 febbraio.

Da tutte queste persone Bellini si sarebbe fatto consegnare il denaro da versare all'erario ma i pagamenti non sono mai stati eseguiti. Bellini, cioe', tratteneva l'intera somma per se', ed e' proprio questa l'accusa della Finanza che parla di "un dramma senza fine per i cittadini truffati".

Tra i casi piu' singolari denunciati alle Fiamme Gialle quello di un artigiano pescarese che, dopo aver ricevuto delle cartelle esattoriali per circa 55.000 euro, si e' rivolto a Bellini in preda alla disperazione anche perche' aveva subito il sequestro dell'unico immobile di sua proprieta'.

Il finto commercialista avrebbe raggirato anche una pensionata pescarese che si e' vista bloccare l'autovettura proprio per alcune cartelle relative al mancato pagamento dell'Ici.

Da Bellini arrivavano sempre le stesse rassicurazioni: a tutti diceva di non preoccuparsi perche' si trattava di cartelle pazze, emesse erroneamente dall'amministrazione finanziaria. Il (finto) commercialista dai modi affabili e' riuscito con il passaparola ad ampliare la sua cerchia di clienti, nonostante in passato avesse gia' avuto problemi con la giustizia.

A coordinare le indagini e' stato il sostituto procuratore Silvia Santoro mentre a disporre il sequestro dell'Audi A6, di una potente Kawasaki e uno scooterone, tutti acquistati di recente, e' stato il gip del Tribunale di Pescara, Luca De Ninis, che ha emesso anche l'ordinanza di custodia cautelare. L'uomo e' ora ai domiciliari.


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