Il fitness all'Aperto Non è Sempre Positivo, Ecco Perchè...

08 Aprile 2016   05:00  

Fare sport all'aperto è una buona abitudine e l'arrivo delle belle giornate incrementa il numero di persone che corrono al parco, giocano a tennis, calcio e altro con lo scopo di tornare in forma in vista della prova costume.

"Ma troppo spesso ci si improvvisa e si riprende l'attività fisica senza un corretto allenamento, o peggio ancora senza conoscere il gesto atletico. Risultato? I classici infortuni di primavera, di cui restano vittime i 'tennisti della domenica', chi riprende a correre e lo fa molto a lungo sul cemento o chi non si dota delle scarpe adatte". Lo afferma Giovanni Di Giacomo, specialista ortopedico ed esperto in chirurgia della spalla e del ginocchio, nonché responsabile medico del Circuito Atp (Association of Tennis Professionals) secondo cui a rischiare di più un infortunio di primavera sono gli 'over 40' non allenati.

Non solo. Ci si può fare male anche in palestra. "Gli errori più frequenti, e i traumi più diffusi, sono infatti legati ai corsi di ginnastiche di gruppo: è difficile seguire in questo modo un allenamento personalizzato e che tenga conto delle proprie caratteristiche" spiega l'ortopedico all'Adnkronos Salute. Ripetere movimenti sbagliati o assumere una postura scorretta mentre ci si allena, "espone al rischio di processi infiammatori".

Altro capitolo, quello dei 'tennisti della domenica' "che giocano senza essere allenati o chi si cimenta con il paddle, una sorta di mini-tennis molto divertente e che va molto di moda in questo periodo. Il problema è che questi sportstressano molto gomito e spalla e il rischio è quello di incappare in processi infiammatori e traumi".

Anche i runner, che in questo periodo spuntano come margherite nei parchi cittadini, rischiano qualche acciacco. "Gli infortuni più diffusi in questo caso - spiega Di Giacomo - sono al tendine rotuleo e al tendine d'Achille, per chi corre a lungo sul cemento o lo fa con scarpe non adatte". In generale uomini e donne dopo i 40 anni sono più vulnerabili "ma bisogna anche dire che in questi ultimi anni sono stati fatti passi da gigante nella prevenzione".

In generale, poi, gli uomini sono più a rischio di lesioni al crociato anteriore, che quasi non si vedono nelle donne, "e che spesso sono legati a rugby e calcio. Le donne invece subiscono più spesso traumi a spalle e tendini", a causa della passione per tennis e corsa. "Dopo i 40-45 anni, poi, per un fatto ormonale - avverte l'esperto - i tessuti femminili sono più 'fragili' e ciò rende le donne un po' più vulnerabili a questo tipo di traumi". Come conciliare la voglia di attività fisica con sicurezza e salute? "Il mio consiglio è quello di non improvvisare, ma andare per gradi e imparare bene il gesto atletico: se viene eseguito correttamente - assicura Di Giacomo - c'è meno stress per l'articolazione".

Altro che calcetto e rugby. Per il fisioterapista, un po' a sorpresa, le donne "sono le più a rischio di infortuni di primavera. Questo per via una maggior fragilità strutturale: in genere le donne hanno una maggiore mobilità, rispetto alla forza. E proprio questo elemento le espone al rischio infortunio, se si affronta un'attività fisica da zero, senza preparazione e che non sia tarata sul proprio fisico. Per loro i pericoli maggiori sono legati all'attività in palestra e alla corsa, specie quelle sull'asfalto". Parola di Stefano D'Eustacchio, fisioterapista di FisioEquipe, che spiega all'AdnKronos Salute "come in questo periodo iniziano ad arrivare tanti pazienti con tendiniti, fasciti plantari, mal di schiena e altri traumi. Tutti prevenibili".

Basterebbe infatti una valutazione biomeccanica, prima di indossare tuta e scarpe da ginnastica. "L'ideale è esaminare uno sportivo prima che abbia dolore. Siamo in grado, con una valutazione di 45-60 minuti, di rilevare eventuali limitazioni del movimento o della forza, concordando così un allenamento 'su misura', o una preparazione in grado di ridurre il rischio di infortuni. Ad esempio, è possibile iniziare con degli esercizi, o limitare il tempo dell'allenamento, o ancora adottare nelle prime sessioni di corsa un pasto misto. Tutti accorgimenti che consentono davvero di evitare problemi, o di ridurre al minimo il pericolo".

Altro errore di molti sportivi di primavera, donne e uomini, "quello di sottovalutare la presenza di problemi alla colonna, come scoliosi e cifosi. Infine una parola per le calzature: scegliere la scarpa sbagliata è pericoloso per ginocchia, piedi e caviglie. Le scarpe da corsa - ricorda - hanno 500-600 km di vita, quelle più performanti 700-800 km, poi però vanno cambiate. Ed è fondamentale scegliere il modello più idoneo per il proprio passo e il proprio peso, ma anche per il tipo di sport scelto", conclude.


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