ESCLUSIVO
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Come sempre dopo una segnalazione Abruzzo24ore.tv si è recata sul posto, al tribunale dell'Aquila, inagibile dopo il terremoto del sei aprile, oggi quindi inutilizzato.
A ridosso della grande struttura - per la quale alcuni pensano ad un recupero - proprio dove erano in corso gli imponenti lavori di scavo per la realizzazione del parcheggio interrato a servizio del palazzo di giustizia, ristagna una gran quantità di acqua.
Nulla fa pensare, a partire dalle condizioni atmosferiche, alla semplice stagnazione di acqua piovana.
Un testimone racconta della difficoltà incontrate dall'impresa che stava realizzando i lavori, costretta quotidianamente ad asportare con potenti idrovore la gran quantità d'acqua presente per poter proseguire. A confermare questa versione sono in molti, fra coloro che abitavano nei pressi del tribunale e che assistevano alla scena dalle finestre delle loro abitazioni.
L'idea è ora quella di recuperare l'intero palazzo, limitandosi a sostituire il tetto di cemento armato con una copertura in legno.
A poche decine di metri inoltre è sorta una struttura, di fronte il supermercato Gs di palazzo Del Tosto, che si pensava di destinare a centro benessere. Si voleva sfruttare l'acqua che si trova direttamente nel sottosuolo a pochissima profondità per le piscine e le fontane.
Ci domandiamo se è giusto continuare a costruire in queste condizioni, in un posto che tutti sanno è attraversato da un vero e proprio fiume sotterraneo che , gli anziani raccontano, è fonte dell'acqua che sgorga dalle maschere della fontana delle 99 cannelle.
Forse sarebbe meglio fermarsi a riflettere perchè in quelle condizioni si può anche costruire ma con altri criteri anche nella manutenzione che sappiamo in Italia non è mai priorità di nessun ente pubblico.
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