Il flirt tra D'Alfonso e Piccone e la gelosia di Mascia

04 Febbraio 2011   11:29  

Ore 14.00

Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia è tornato oggi a parlare della lettera invitata ieri al presidente Berlusconi per denunciare possibili "inciuci" fra alcuni esponenti regionali del Pdl e l'ex sindaco di Pescara ed esponente Pd Luciano D'Alfonso. L'occasione è stata l'inaugurazione della strada-ponte che collega Pescara a San Giovanni teatino (Chieti).

"Il problema - ha detto il primo cittadino - non è D'Alfonso, ma quello che è accaduto. Una cosa che non è piaciuta ai cittadini di Pescara che mi hanno inviato questa mattina centinaia di sms per esprimermi solidarietà e chiedermi di andare avanti". Mascia non esclude il clamoroso gesto (e gli assessori con lui) della riconsegna della tessera del Pdl, ma scarta eventuali dimissioni: "Dimissioni assolutamente no. Io sono il sindaco di Pescara eletto da oltre quarantamila cittadini che mi hanno dato fiducia, e chiesto di governare questa città. Resto al mio posto, ci mancherebbe, continuando a fare politica per il bene di Pescara".

"Io - ha detto ancora Mascia - non ho nulla contro D'Alfonso che per altro è coinvolto indirettamente in questa questione. Anni addietro era sindaco di Pescara, ma ricordo anche che il suo impegno politico ha avuto anche risvolti giudiziari che la magistratura sta vagliando. Ora mi aspetto i soliti sproloqui degli orfanelli del Pd di Pescara, ma non ci sono problemi, perché io andrò avanti per la mia strada con la coscienza a posto". In particolare, nella lettera inviata ieri e sottoscritta anche dagli assessori Marcello Antonelli, Guido Cerolini, Isabella Del Trecco, Masimo Filippello, Carla Panzino, Roberto Renzetti, Nicola Ricotta ed Eugenio Seccia - si faceva riferimento all'incontro in Provincia, a Pescara, tra l'ex sindaco del Pd Luciano D'Alfonso e autorevoli esponenti della coalizione di centrodestra, nonché alla partecipazione del senatore Filippo Piccone (Pdl) alla presentazione del libro di D'Alfonso a Celano (L'Aquila).

 

Ore 10.00

Alla visione del senatore Piccone che scherza con D’Alfonso a Celano nell'occasione della presentazione del libro dell’ex sindaco di centrosinistra, il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, ha reagito così: ''Caro Berlusconi, o intervieni o restituisco la tessera del Pdl''.

Una lettera indirizzata ai vertici nazionali e regionali del Pdl - Berlusconi, Letta, La Russa, Gasparri, Verdini, e ancora Quagliarello, Piccone e Di Stefano - in cui Mascia e la sua giunta minacciano di restituire la tessera del partito se non si ripristina ''una linea politica chiara, coerente e condivisa nel centrodestra''.

Il sindaco aveva già messo in guardia il senatore Fabrizio Di Stefano e  inascoltato ha deciso di portare oltre il suo dissenso:


 «Carissimo Presidente, siamo costretti a inviarle una lettera che mai avremmo pensato di dover scrivere».  «Presidente, quali candidati della coalizione del centrodestra, ci siamo battuti prima come minoranza in consiglio contro il sindaco di allora e segretario regionale del Pd, D’Alfonso, e poi elettoralmente, nel 2009, contro un sistema di feroci speculazioni che avevano ridotto la città a centro nevralgico di spregiudicata amministrazione che trovava proprio in D’Alfonso, pur non più candidato perché nel frattempo sottoposto a misura cautelare, il centro propulsore di riferimento. Accade però che quello stesso D’Alfonso, che personifica una politica e un sistema contro cui lei, signor presidente, è sceso in campo, e per cui noi ci battiamo e ci batteremo senza alcuna remora, sia accolto e addirittura politicamente avallato dai vertici regionali del nostro partito. Il che è deludente e vergognoso».

«E’ avvenuto che un’associazione di diretta ispirazione di D’Alfonso abbia organizzato, a Pescara un convegno sulla mobilità, il cui ospite d’onore è stato l’ex sindaco e che ha visto la partecipazione del nostro assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra. Ma l’episodio veramente grave risale al 29 gennaio ed è stato organizzato provocatoriamente a Celano, piccolo centro in provincia dell’Aquila, che ha assunto un’importanza inversamente proporzionale alle sue dimensioni poiché è patria del senatore Piccone. Ebbene, pur essendo stato informato e adeguatamente avvertito dell’inopportunità politica, il senatore Piccone ha accolto D’Alfonso, partecipando attivamente e salutando la presenza di D’Alfonso “come un ritorno gradito e di qualità e segnale di una nuova politica!”. Intervento ancor più politicamente devastante, solo considerando che, il giorno prima a Pescara, il coordinatore regionale non aveva partecipato a un incontro dal Pdl, alla presenza del presidente Gasparri. 

«Signor presidente», conclude Mascia, «quanto abbiamo raccontato esprime appena la nostra delusione e indignazione contro un’umiliazione gratuita e ostentata. Se l’episodio dovesse costituire un tentativo di creare situazioni di “inciucio”, magari attraverso un avvicinamento di D’Alfonso al terzo polo, allora, caro presidente, siamo al cospetto di un’operazione politica rivoltante. Per questi motivi, auspichiamo un suo autorevole intervento per ripristinare una linea politica del Pdl chiara. In mancanza dell’intervento, restituiremo le tessere del Pdl».

Intanto questa mattina il senatore Di Stefano smorza le polemiche: "Si sta creando un caso sul nulla quando invece dovremmo tutti concentrarci di piu' sui problemi che, purtroppo, non mancano al nostro Abruzzo e alle nostre citta''.

Nel mentre c'e' una sinistra - continua il il vice coordinatore regionale del PdL - che caratterizza sempre di piu' la sua azione politica attraverso insulti e intimidazioni tese a delegittimare l'azione di governo del presidente Chiodi e dei nostri amministratori a tutti i livelli, se c'e' qualcuno, nello stesso schieramento, che invece e' disposto a confrontarsi con serenita', non vedo dove sia lo scandalo. Non ci nascondiamo come D'Alfonso, da efficace comunicatore qual e', sia stato in grado di catalizzare su di se' l'attenzione dell'evento, tanto da lasciar pensare che dietro un normale confronto ci potesse essere un'apertura politica diversa. La miglior risposta che Luigi Albore Mascia puo' dare, da ottimo amministratore quale lo ritengo, e' quella sul campo, attraverso l'operato del suo governo e superando nei risultati le precedenti amministrazioni, confermando cosi' la bonta' della scelta, che facemmo a suo tempo, di candidarlo alla guida del Comune di Pescara"


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