Il giro è passato

19 Maggio 2010   17:54  

Facce stravolte e segnate, i visi rigati dalla fatica e dal freddo, una pioggia incessante che bagna tutto e tutti e una classifica completamente stravolta.

Doveva essere una tappa particolare e si è rivelata una tappa fondamentale. Distacchi enormi tra i ciclisti e una nuova maglia rosa viene fuori dalle macerie aquilane. Il giovane australiano Richie Porte, che già indossava la maglia bianca, è ora il leader momentaneo del giro.

Da domani tutto sarà diverso, il giro cambia. Cambiano gli uomini di testa e cambiano gli equilibri in gioco.

Una tappa difficile e sofferente, in una terra che tanto ha sofferto più di un anno fa.

Giornalisti che intervistano ciclisti stanchi e doloranti che parlano di una tappa e una giornata tremenda. Mi viene in mente un'altra giornata davvero tremenda vissuta in questa città che poco aveva a che fare con il ciclismo. Vedere persone che arrivano stravolte e distrutte davanti alle nostre macerie riporta alla mente strani fantasmi del passato.

Adesso la tappa è finita, è il momento dei processi a chi ha perso e a chi ha vinto. E' il momento di tante belle parole dedicate alla nostra povera città. La tappa più lunga e difficile del giro è ormai archiviata.

Tanto di cappello a chi è arrivato primo ma anche a chi è arrivato ultimo se pensiamo che quasi 100 anni fa nella tappa Bari-L'Aquila ci fu l'unico "disperso" nella storia del giro. In una tappa di 428 Km, Giuseppe Azzini non arrivò mai al traguardo. Nella notte partirono i soccorsi dall'Aquila per cercarlo. Venne ritrovato in un fienile di Barisciano, dove si era adagiato distrutto dalla fatica, pensando di poter ripartire poco dopo. Evidentemente non riuscì a riprendere le forze e venne rinvenuto a notte fonda stravolto dalla febbre.

Oggi, fortunatamente, sono arrivati tutti al traguardo. Tutti hanno visto la nostra città. Tutti, anche sul piccolo schermo. Per la prima volta, dopo svariati mesi, in televisione non si vedono solo le C.A.S.E appena costruite, ma le case da una anno distrutte e ancora ridotte come il 6 aprile di un anno fa. Si è vista la zona rossa e si è parlato di come il centro storico sia ancora abbandonato al suo destino e di come le nuove città non abbiano risolto tutti i problemi.

Per un giorno tutta l'Italia ha potuto vedere che qui non va tutto bene come potrebbe sembrare.

Stasera, però, le luci si spegneranno e per il resto della nazione a L'Aquila sarà di nuovo tutto in ordine come sempre. Resteremo solo noi, in attesa del prossimo evento che ci riporti sulle pagine dei giornali e nelle teste degli italiani.


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