Il governo ha 7,5 miliardi e non li usa per la ricostruzione

Il Pd promette battaglia in Senato

18 Maggio 2009   14:29  

 Il decreto per la ricostruzione approderà domani in senato e i parlamentari del Partito democratico si preparano a dare a battaglia. Nelle commissioni premettono i senatore Luigi Lusi e l'onorevole Giovanni Lolli si è riusciti ad ottenere il 100% a fondo perduto per le prime cose, i contributi di 10mila euro per i piccoli interventi, è stata inserita la parola zona franca, è stata la bloccata la realizzazione delle discariche di Barisciano e Poggio Picenze ma molto resta da fare: bisogna finanziare la ristrutturazione delle seconde case, altrimenti in centro rimarrà in gra parte un rudere, vanno ristorate le mancate entrate e le maggiori spese per enti e amministrazioni, cambiare l'iter per riparare le scuole, bisogna inserire misure concrete a favore di aziende. C'è poi il problema delle coperture. Il senatore Lusi rivela  che potrebbero essere utilizzate   7.5 milardi e mezzo disponibili del fondo strategico della presidenza del consiglio. "Loro hanno i soldi in tasca, grazie a Dio non siamo l'Africa centrale. Ci sono soldi si usino soldi per i terremotati". Lo ha affermato il senatore Luigi Lusi del Pd, nel corso di una conferenza stampa all'Aquila, presso la sede-tenda del Pd, a cui hanno preso parte anche il l'on. Giovanni Lolli e il segretario del Pd provinciale, MIchele Fina. "Insomma, come puo' - prosegue Lusi-la gente spiegarsi che ci sono 7 miliardi e mezzo disponibili, presso il Fondo strategico per l'economia reale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non impegnati in nessuna parte e poi loro dicono che non sanno dove trovare i soldi per impiegarli sulla ricostruzione. Questo e' inaccettabile. Bisogna - ha detto ancora Lusi - mettere i soldi sulle piccole e medie imprese sulle ditte individuali su coloro che lavorano per far ripartire l'occupazione, far ripartire gli stipendi e la produzione. Bisogna mettere i soldi sulle seconde case dei residenti, sulle case dei non residenti, sui beni culturali e sui borghi, altrimenti questa economia non riparte. Si svuoterà' questo grande centro storico di 100 mila persone e diventerà' un luogo fantasma. Abbiano ottenuto la ricostruzione integrale della prima casa interamente a carico dello Stato, abbiamo ottenuto che gli interventi si possano fare da subito e che i singoli proprietari possono decidere se chiedere un contributo a fondo perduto, un finanziamento agevolato o se usufruire del credito di imposta. La zona Franca urbana - ha concluso - e' un grandissimo passo avanti, ma e' il governo che deve fare pressione sulgi atri stati dell'UE per ottenere questo risultato

 

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