Il nobel Filippo Giorgi a L'Aquila: "Ridurre gli sprechi è necessità per il futuro"

11 Ottobre 2013   17:02  

Un premio Nobel partito dall'Aquila, dall'università dove si è laureato in Fiscia nel 1982 con il professor Guido Visconti.

Filippo Giorgi è attualmente a Trieste e a L'Aquila è tornato in occasione del Festival dell'Acqua come chairman dell'evento "Dissetare il Mondo: esempi e strumenti – verso Expo 2015".

"Lo spreco delle risorse naturali - ci ha spiegato- è un problema mondiale, mi occupo dei cambiamenti climatici, grandi passi avanti sono possibile con un uso razionale della energia, che non significa tornare al Medioevo, ma solo avere sistemi efficienti di uso dell'acqua e del cibo, si spreca il 30% del cibo. E' un problema anche culturale, ai ragazzi bisogna insegnare il rispetto delle risorse e vanno implementate le politiche verso l'uso razionale”.

Giorgi, classe 1959 è l'unico scienziato italiano presente nell'organo esecutivo del Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici (IPCC), vincitore del Premio Nobel per la pace 2007 insieme ad Al Gore.

Ha ottenuto il Ph.D. nel 1986 presso la School of Geophysical Sciences del Georgia Institute of Tecnologo  di Atlanta, Stati Uniti, supervisori W. L. Chameides and R. E. Dickinson

Dopo il dottorato, ha ottenuto una borsa post-dottorato e poi un posto di ricercatore presso il National Center for Atmospheric Research (NCAR) di Boulder, Colorado, dove è rimasto fino al 1998. Si è quindi spostato al Centro Internazionale di Fisica Teorica (ICTP) di Trieste, dove è stato nominato direttore della sezione di Clima e Fisica Meteorologica, ora sezione di Fisica della Terra. Nel 2002 è stato eletto vice direttore del gruppo di lavoro n° 1 (fisica dei cambiamenti climatici) del Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici (IPCC).

In base ai cambiamenti climatiche quali azioni sono possibili?

“Cambiamenti climatici, sono tre i problemi fondamentali: aumento degli eventi estremi, innalzamento del livello del mare, di circa 20 cm nell'ultimo secolo, e le previsioni parlano di innalzamenti anche di un metro, che sarebbe devastante per le nostre coste, e poi lo scioglimento dei ghiacciai, come il Calderone, chiamato oggi “Calderino”. Non ignorare tutto questo è molto importante. Il cambiamento climatico non è più una ipotesi, ma una realtà e la politica deve tenerne conto”

Giorgi laureato con il gruppo di Visconti, è uno dei talenti arrivati da quella facoltà, tutti andati all'estero, qualcuno né è poi tornato, ma si tratta della minoranza. 

“Non è un problema aquilano, non sono stato abbandonato. E' un problema generale. Io sono stato fortunato ho trovato una buona situazione a Triste, ma il problema esiste. Molti tornerebbero non piacere, da decadi c'è questo problema. Speriamo il sistema della ricerca italiano si adegui al livello internazionale”

Ci sono le condizioni?

“Le cose si muovono molto lentamente, in Italia ci sono isole di eccellenza, ma sono isole. Non c'è un sistema che le metta insieme”.


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