Il piano-piano di Protezione civile e la linea amica...

Prevenzione sismica a L'Aquila

26 Febbraio 2011   08:20  

Importanti sviluppi sul fronte del piano di protezione civile del comune dell'Aquila, che c'è , o forse non c'è, ma in pochi sanno cos'è.

L'assessore Riga, fortemente irritato dalle feroci polemiche che lo hanno travolto in questi giorni, ribadisce che il Piano c'è eccome, approvato niente meno prima del terremoto del 6 aprile 2009 che ha provocato 309 vittime.

A seguire il suo comunicato stampa chiarificatore:

'' Gli atti relativi al Piano Comunale di Intervento di Protezione Civile sono stati, infatti, regolarmente trasmessi alla Regione Abruzzo, tanto è vero che il Comune dell’Aquila, a titolo di verifica, ne ha richiesto copia alla stessa Regione, che ha provveduto a consegnarla al Comune in data 22-2-11, come alla nota prot. n. RA/43947 del 22-2-11, nella quale si comunica la trasmissione dei documenti, consistenti in “n. 12 cartografie in formato Pdf, shapefiles e progetto, manuale operativo, schede raccolta dati e procedure”.

Il Piano Comunale di Protezione Civile fu approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 22 gennaio 2009 e fu elaborato in sinergia con la Regione Abruzzo, come confermato dagli atti attualmente a disposizione della direzione regionale del dipartimento di protezione civile, e, vista la qualità dell’elaborato, fu deciso dalla Regione stessa di applicarlo come modello sperimentale per tutti gli altri Comuni abruzzesi. Il documento, dopo il passaggio consiliare, fu trasmesso in via informale alla Regione Abruzzo alla fine del gennaio 2009, dal momento che il Comune dell’Aquila stava definendo l’iter di pubblicazione.

Pertanto tutto l’iter di predisposizione del Piano di intervento, relativo alla parte A (generale), parte B (lineamenti della pianificazione) e parte C (modelli di intervento), è stato completamente esperito dal Comune.

Probabilmente qualcuno ha voluto giocare sul fatto che non fu trasmesso ufficialmente, cosa che avvenne solo perché alla conclusione dell’iter di pubblicazione, quando cioè si sarebbe potuto consegnare il documento anche in via ufficiale, intervenne il sisma.

Con questo, per quanto mi riguarda, chiudo qualsiasi polemica, ribadendo che il piano di protezione civile del Comune dell’Aquila, poi rivisitato alla luce della nuova situazione urbanistica e residenziale della città, non solo esisteva, ma doveva essere assunto come modello operativo per tutti i comuni abruzzesi.

Dopo questa doverosa precisazione non intendiamo più fare polemica con nessuno, soprattutto con gli organi di informazione.''

Anche noi ci guardiamo bene dal fare polemica, che forse è tempo sprecato. Ci mettiamo solo umilmente nei panni di un cittadino aquilano qualsiasi, che di questo piano, a quasi due anni dal terremoto, con la terra che continua a tremare, di fatto non ne sa nulla. Cioè: non sa cosa deve fare in caso di forte scossa. Una famiglia con anziani, malati e figli piccoli, poi non può certo accontentarsi dell'indicazione fornita dei punti di raccolta, rivelata ai cittadini, dopo l'esplodere delle polemiche, dall'assessore Riga con un comunicato stampa, perchè non troverà una struttura o almeno una tenda dotata di stufetta per passare la notte al sicuro e senza angoscia. in una città tra le più fredde d'Italia.

Lodevole è l'immane sforzo, seppur un tantino tardivo, di chi è pagato per garantire la protezione dei cittadini, nell'aver almeno reso noto l'elenco di queste località. E' un incoraggiante passo in avanti.

Resta il fatto che se abito nel quartiere x non serve certo un assessore, e il suo staff, per dirmi che devo salire in macchina e fermarmi nello spiazzo y più vicino, lontano qualche metro da un palazzo che potrebbe crollare.

Certo, non dubitiamo che, almeno, i tutori dell'emergenza cittadina non si comporteranno come certi aruspici della Protezione civile, che nella notte del sei aprile 2009, dopo la prima premonitrice scossa, invitarono i cittadini scappati fuori di casa, a stare tranquilli e a tornare a letto, bevendo magari un buon bicchiere di Montepulciano.

Ma un piano di protezione civile è comunque un'altra cosa. Esso ha un senso e un'utilità solo se si traduce in una capillare comunicazione casa per casa, di quello che si deve fare, prima, durante e dopo un evento sismico. Tutte le statistiche asseverano che gli italiani che navigano su internet e leggono i giornali sono una minoranza.

Gli altri, in buona parte le persone anziane, quelle più a rischio in caso di emergenza sismica, l'elenco dei punti di raccolta con ogni probabilità non lo conoscono.

Ad onor del vero l'assessore Riga ha assicurato che presto saranno pronte anche le brochure, che colmeranno questo vuoto comunicativo nel suo ineccepibile, ma sconoscituto Piano di protezione civile.

Con tutta calma, magari tra un annetto forse si riuscirà anche ad organizzare un'esercitazione.

Nel frattempo però si può sempre telefonare a Linea amica ...

 


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