Solo ieri il neo-prefetto dell'Aquila Giovanna Iurato aveva preso parte alle celebrazioni del 2 giugno Oggi la clamorosa notizia della sua iscrizione al registro degli indagati con l'accusa di concorso in turbativa d'asta, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Napoli su alcuni appalti per la sicurezza in cui è chiamata in causa anche Finmeccanica ed alti funzionari dello stato. La Iurato non ha inteso per ora rilasciare dichiarazioni, né confermare o smentire insistenti voci di sue possibili dimissioni.
L'ipotesi al centro dell'inchiesta è che alcuni appalti per migliorare la sicurezza a Napoli come la costruzioni di caserme e la realizzazione di impianti per la videosorveglianza, siano stati aggiudicati in maniera illecita.
In particolare c'è un appalto da 37 milioni di euro per il Centro elaborazione dati della polizia di Capodimonte, che è stato aggiudicato alla Elsag Datamat società del gruppo Finmeccanica, scelta anche per gestire i sistemi informatici del G8. Tra i dirigenti dell'azienda compare anche il marito del prefetto dell'Aquila Giovanna Iurato. La struttura, va aggiunto non è stata più realizzata, probabilmente in seguito all'avvio delle indagini.
La Iurato era stata ascoltata lunedi sorso semplicemente come persona informata dei fatti. dai magistrati partenopei Rosario Cantelmo, procuratore aggiunto e i sostituti Vincenzo D'Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli. Poi però è lecito supporre, l'interrogatorio ha preso una piega diversa, tanto che i pm hanno deciso di indagare la Iurato.
Le sedi di Elsag e di altre società del gruppo sono state perquisite dalla Dia lo scorso 21 aprile; in quella circostanza sono stati sequestrati documenti definiti dagli investigatori di estremo interesse; e sarebbero proprio quei documenti a coinvolgere Giovanna Iurato.
Iurato prima del suo arrivo a L'Aquila era al vertice della divisione tecnico-logistica del ministero dell'Interno. La sua nomina a prefetto una città a forte rischio di infiltrazioni criminali, a causa del miliardi di euro che arriveranno per la ricostruzione, era stata in forse fino all'ultimo, poiché il nome della Iurato compare anche nella cosiddetta lista Anemone, tra i destinatari di interventi di ristrutturazione riconducibili alle ditte dell'imprenditore, poi inquisito e arrestato con l'accusa di aver rastrellato appalti in cambio di favori e atti corruttivi. Poi il via libero del Ministro Maroni.